Dopo l'attacco giudiziario sul caso Ruby, nel 2011 si scatena contro il governo Berlusconi l'aggressione economica. Ecco le tappe, a partire dal secondo trimestre.
1 - Viene attribuita al premier Berlusconi una frase volgare sulla cancelliera tedesca Angela Merkel. È un falso. Ma fa il giro d'Europa. E irrita la Merkel.
2 - Il 19 marzo la Francia di Sarkozy attacca la Libia. Berlusconi è contrario. Ma viene «costretto» da Napolitano a concedere ai francesi l'uso delle basi italiane.
3 - Montano le pressioni internazionali. Ma il Cavaliere a giugno ottiene la nomina di Mario Draghi a presidente della Bce.
4 - La Bundesbank intima alle banche tedesche di vendere sul mercato secondario tutti i titoli del debito pubblico italiano. La quotazione si riduce del 30%. Lo spread vola.
5 - Circola la falsa notizia che l'Italia sia sull'orlo del baratro a causa dello spread.
6 - A giugno c'è un intenso scambio di telefonate tra Napolitano e la Merkel. Il capo dello Stato incontra segretamente Mario Monti e Corrado Passera, che elabora un programma per l'economia.
7 - Monti fa le sue personali «consultazioni» e incontra Romano Prodi e Carlo De Benedetti, editore del gruppo Espresso in causa con Fininvest. De Benedetti non mette i suoi giornali al corrente del progetto di Napolitano.
8 - Il 5 agosto la Bce invia una lettera al governo chiedendo di rafforzare le «riforme strutturali» e di anticipare di un anno, al 2013, il pareggio di bilancio.
9 - A settembre i derivati sul debito sovrano raggiungono il picco di valore (504 contro 171 di giugno). Barroso incontra Berlusconi e mette l'Italia sotto accusa.
10 - Ai primi di ottobre Moody's declassa il debito pubblico italiano da AA2 ad A2. Giudizi negativi anche da Fitch.
11 - Il 23 ottobre, a margine del vertice dei capi di Stato, la Merkel e Sarkozy irridono pubblicamente Berlusconi.
12 - Il 26 ottobre il governo italiano manda una lettera all'Ue con l'agenda degli impegni per le riforme.
13 - Gli impegni per le riforme confluiscono in un decreto legge, Berlusconi assicura all'Europa che sarà approvato subito.
14 - Tremonti comunica a Berlusconi che Napolitano non firmerà il decreto legge.
15 - Il 3 novembre Berlusconi si trova a mani vuote al G20 di Cannes. All'Italia viene offerto un finanziamento del Fmi da 30 a 50 miliardi. Berlusconi dice no.
16 - La proposta di prestito sale a 100 miliardi. Berlusconi ribadisce il «no».
17 - Otto parlamentari lasciano il Pdl «per senso di responsabilità».
18 - Il 9 novembre Napolitano nomina Monti senatore a vita. Si vota alla Camera il rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2010, che viene approvato con soli due voti di maggioranza.
19 - Napolitano convoca Berlusconi e gli intima di dimettersi per fare un governo tecnico.
20 - Il 12 novembre Berlusconi si dimette.
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