Uccide le due figlie nel sonno. È caccia alla mamma killer

Le bimbe, 3 e11 anni cingalesi, vivevano con la madre nella casa famiglia per sfuggire al padre violento

Uccide le due figlie nel sonno. È caccia alla mamma killer

Belle, con gli occhi chiusi, quasi dormissero serene. Invece una bambina di undici anni e la sorellina di tre sono state uccise dalla mamma, proprio nel sonno.

Questo giallo tiene banco da ore nelle strade del quartiere veronese di Porta San Pancrazio. Nessuno riesce a capire i contorni del delitto, che si è scoperto solamente ieri mattina. A dare un senso a tutto ciò, ci provano gli uomini della squadra mobile di Verona, che da ieri sono alla ricerca della mamma killer. La donna, di origine cingalese, viveva nella comunità mamma-bambino «Il Porto delle Mamme», una struttura convenzionata con il Comune di Verona. Era lì da un anno con le figlie, in seguito a un provvedimento di allontanamento dalla dimora familiare deciso dal Tribunale dei Minori di Venezia, perché sembra che il marito, anche lui dello Sri Lanka, fosse un violento e facesse uso di droghe. Forse il giudice avrà pensato che la madre e le piccole sarebbero state al sicuro lontane da quell'uomo, che avrebbe potuto far loro del male. Prima erano state destinate a una casa accoglienza della provincia e da gennaio trasferite nel quartiere di Porto San Pancrazio, dove si trova questa struttura dove i nuclei familiari hanno appartamenti indipendenti. Ha lo scopo di offrire ospitalità, protezione e un percorso che porti all'autonomia personale e lavorativa. La donna, del resto, attualmente non aveva un impiego.

Ieri a trovare le piccole senza vita è stato un operatore della comunità. La casa è sorvegliata 24 ore su 24 e l'assistente sociale si è insospettito non vedendo uscire le bimbe per andare a scuola. La più grande frequentava le elementari, la piccola era iscritta alla scuola materna e della mamma non c'era traccia. Così è andato nella loro camera e le ha trovate senza vita nel letto.

Subito è scattato l'allarme e sul posto sono arrivati i poliziotti e gli uomini della scientifica. Nella stanza, però, nessun segno di lotta ed è escluso che un estraneo possa essere entrato lì dentro senza essere visto. È probabile che le bambine siano state uccise nel sonno dalla mamma, soffocate con un cuscino. L'autopsia sui due corpicini, che sarà effettuata oggi su disposizione del pm Maria Federica Ormanni, spiegherà se la donna le ha uccise così o strangolate o in che modo le ha strappate alla vita. Ma sui corpi, da un primo esame esterno, non risultano ferite o ecchimosi. Poi l'assassina è scappata, facendo perdere le tracce, prima che venissero ritrovati i corpi della figlie. Secondo gli operatori non c'era stato alcun segnale che potesse annunciare l'imminente tragedia.

Proprio per questo si teme che la mamma si sia poi tolta la vita. È stato attivato il protocollo della protezione civile che vede impegnati anche i vigili del fuoco, le unità cinofile e un elicottero per la perlustrazione dall'alto. Le ricerche sono state estese al fiume Adige, che scorre non distante dalla casa famiglia, ma al momento non hanno dato alcun risultato.

Sul posto ieri è arrivato anche il sindaco Federico Sboarina con l'assessore ai Servizi social, Daniela Maellare. Si cercano risposte, ci si interroga su come abbiano vissuto mamma e figlie nei giorni precedenti, ma al momento nessun dettaglio per capire il movente dell'omicidio.

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