Usa, stuprata e data in pasto ai coccodrilli

Quello di Brittanee Drexel è un dramma che toglie il fiato. Sulla sua morte riecheggiavo nelle orecchie dei genitori di questa 17enne di New York le risate sguaiate degli assassini. Nell'aprile del 2009, durante lo spring break, la tradizionale pausa dagli studi durante la primavera, la giovane era scomparsa nel nulla da Myrtle Beach, cittadina del South Carolina che affaccia sull'Atlantico. Solo oggi, dopo anni di ricerche e false piste, gli investigatori sono riusciti a far luce sulla quella drammatica scomparsa.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, riportata oggi dal Messaggero, Brittanee sarebbe stata stuprata, brutalmente ammazzata e, infine, data in pasto agli alligatori. E, mentre i genitori cercavano di scoprire cosa fosse successo in quei misteriosi giorni a Myrtle Beach, riemergono soltanto adesso particolari inquietanti sul branco che si è accanito sulla loro figlia. Il padre di Brittanee, Chad Drexel, stava "tappezzando" di volantini la cittadina del South Carolina, quando si trovò faccia a faccia con Timothy Da'Shaun Taylor, il primo sospettato per la scomparsa della ragazza sebbene non sia mai stato accusato. Drexel era in piedi in mezzo alla strada quando un'auto si è fermata. "Ho consegnato il volantino al conducente - ha raccontato al Mirror - mentre le due persone sui sedili posteriori bisbigliavano e ridevano". Subito dopo Timothy Da'Shaun Taylor ha accartocciato il volantino e lo ha gettato dal finestrino.

"Il nostro cuore è a pezzi - hanno confidato i genitori della 17enne al Mirror - Brittanee non meritava questo".

Taquan Brown, condannato per omicidio volontario, ha raccontato all'agente dell'Fbi, Gerrick Munoz, di aver visto "un gruppo di persone che abusava sessualmente" della giovane prima che la ammazzassero sparandole due volte a bruciapelo. "I resti non sono mai stati trovati - ha quindi spiegato - perché il suo corpo è stato gettato in una fossa e poi mangiato dagli alligatori".