Verdi vs grillini: la guerra è tra finti ambientalisti

Bonelli e Conte hanno molti punti in comune: entrambi a parole si definiscono difensori dell’ambiente, ma nei fatti portano avanti una visione ideologica che impedisce di raggiungere risultati concreti

Verdi vs grillini: la guerra è tra finti ambientalisti

Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Da sempre il mondo ambientalista è caratterizzato da lotte intestine per rivendicare la primazia di una corrente su un’altra, di un politico su un proprio avversario interno, di un giornalista su un proprio collega. Il motivo del contendere è la purezza (o intransigenza) delle proprie battaglie ambientali che in più occasioni ha portato gli ambientalisti ad assumere posizioni prive di buon senso e flessibilità. A ciò si aggiunga la litigiosità e frammentazione interna al mondo ambientalista italiano che ha impedito da un lato la creazione di un grande partito verde e dall’altro un suo posizionamento come forza politica autonoma rispetto alla destra e alla sinistra. Da qui l’alleanza dei Verdi con la sinistra radicale di Fratoianni e l’incapacità di riuscire a coniugare le battaglie ambientali con i temi dello sviluppo.

L'intervista di Bonelli

Così, la linea portata avanti dai Verdi, è simile a quella del Movimento 5 Stelle in materia ambientale ed è accomunata, nonostante entrambi lo neghino, da una politica dei no. Sia i verdi sia i grillini condividevano la contrarietà alla Tap e ora il no ai termovalorizzatori e al nucleare. Non a caso, prima dell’accordo con il Pd, si era prospettata un’alleanza tra Verdi/Sinistra italiana. Non stupisce perciò l’intervista rilasciata a Repubblica dal leader dei Verdi, Angelo Bonelli, intitolata “Ora Conte si veste da ambientalista ma da premier ha fallito” in cui attacca apertamente l’ex premier Conte sui temi ambientali: “vedo da parte di Giuseppe Conte molte parole e zero fatti. E gli rivolgo un appello: non siamo noi i nemici, si concentri su altri, a partire dalla destra”.

Secondo Bonelli: “Conte è stato premier di ben due governi in cui il M5S aveva il 32% dei consensi. E cosa ha fatto per l’ambiente? Nulla, se non provvedimenti contraddittori. Non può sventolare ora la bandiera ambientalista: le chiacchiere stanno a zero”. Dopo aver accusato i 5 Stelle di vari attacchi nei confronti dei Verdi, Bonelli ha aggiunto: “Conte da premier ha approvato un programma energia e clima che di fatto violava la direttiva Ue con una riduzione di CO2 prevista al 37% contro il 55% chiesto dall’Europa. Ha ostacolato il piano verso l’auto elettrica. Ipotizzato di installare rinnovabili per il 30% entro il 2030 quando l’obiettivo sarebbe l’80%.

Per non parlare delle rinnovabili”. In realtà verdi e grillini hanno molti punti in comune: entrambi a parole si definiscono difensori dell’ambiente, ma nei fatti portano avanti una visione ideologica che impedisce di raggiungere risultati concreti.

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