Vero, corteggi bene Ma non sai prenderti le tue responsabilità

La risposta a Jack London di Paola Turci

Vero, corteggi bene Ma non sai prenderti le tue responsabilità

Caro Jack,

dopo aver letto questa tua lettera, rifletto sulla tua leggera tensione, sulla tua paura, sul timido pudore nel chiedermi di essere più «comprensibile» e più comprensiva. Nel risponderti immagino un gioco delle parti alla Arthur Schnitzler. Un gioco complicato, sicuramente complesso, nel quale tu cerchi di apparire la parte più debole, più sofferente e ferita tra noi, mentre sono io a non aver ricevuto l'attenzione che avrei meritato. Infatti, mi hai lasciato ripetendo, come scrivi anche qui, che «spesso ci capiamo, ma lo facciamo in modi vaghi e confusi, per deboli percezioni, come fantasmi che, mentre noi diffidiamo, ci perseguitano con le loro verità». Sei un fine corteggiatore, caro Jack, ma non sei capace di sopportare le responsabilità di relazioni importanti, di legami che abbiano grandi passioni ma anche grandi progetti e quindi grandi coinvolgimenti emotivi da condividere. Almeno così io ti ho immaginato per tanto tempo. Mi dici di essere il «poseur» migliore di tutti: credi che non me ne sia mai accorta? Ma pensavo che ci fosse qualcosa di più oltre questa tua vena esibizionista alla ricerca di conferme. Dopotutto non è la generosità che, come tu stesso affermi, ci tiene uniti? Ecco, credo che tu in questa lettera stia provando a rilanciare proprio perché, la tua vena edonista ti contraddistingue. Quindi, ben sapendo quale sia l'esito della nostra relazione, perché sei tu a condurre il gioco, tenti di ingannarmi pur senza esserne convinto.

Ti mostri sofferente, ma lo sarai davvero?

Sono stata io a non esser capace di abbracciarti e di circondarti con le mie attenzioni. Sì, la tua personalità, la grandezza che il mondo ti riconosce, i pensieri pieni e illuminati fanno di te quello che sei, un uomo stimato e molto amato in ogni parte del mondo.

Io, invece di essere candida, ingenua e trasparente, avrei dovuto sostenere il tuo gioco, fingere, provare a essere un'amante sfuggente per fare il deuteragonista di questo scambio di autentiche finzioni e di false

delusioni. Ma sono diversa da te, non devo mostrarmi per ciò che non sono perché non hai bisogno di nessuna dimostrazione. Il mio amore è lampante e non mi servono schermaglie epistolari per dimostrartelo.

*cantante, scrittrice

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