Il vero ribaltone: cacciare i 5s

Il vero ribaltone: cacciare i 5s

Ancora una volta in America, ancora una volta mi sforzo di guardare l’Italia da questo geniale Paese sempre all’avanguardia, tranne, pare, che nel 5G. Si parla molto dell’Europa che vota, con articoli simili a quelli dedicati al Trono di Spade. E di nuovo vedo che qui non esiste alcun populismo, anche se Trump flirta con chiunque rompa le scatole alla Germania, sperando di incassare il Regno Unito. L’Europa appare come un corpaccione senza politica estera né militare e l’Italia gialloverde come una stravaganza tragica ma non seria. Nel tribunale della contea dove ho fatto le pratiche per il passaporto di mio figlio, gli impiegati di giustizia sono dietro lo sportello, gentili ed efficienti, sembra di essere in paradiso. Separazioni, divorzi e liti sono affrontati e risolti senza ritardi. Un altro mondo, come tutti sappiamo, mentre l’Italia piroetta nella direzione opposta, ballando sull’orlo di un nuovo baratro. «Mar A Lago», la residenza del presidente Trump è a poche miglia e vado alle serate di discussione dei Think Tank. L’Italia liberale è totalmente assente. Nessuno sa che esiste. I giovani italiani arrivati in questi anni e che lavorano e guadagnano si vergognano dello stato di abbandono in cui si trovano.

Fra poche ore votiamo, io ho già un piede in aereo, e l’unica speranza è che Forza Italia, l’ultimo ridotto liberale, riconquisti fiducia e permetta l’unico ribaltone che il nostro Paese attende: la cacciata dei Cinque Stelle e della loro politica cadaverica.

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