Politici «alla garibaldina» a Marsala in nome di un gemellaggio fantasma

Politici «alla garibaldina» a Marsala in nome di un gemellaggio fantasma

Missione compiuta. Ma non autorizzata. Anzi, nemmeno conosciuta, a priori, ma solo a posteriori. Con tanto di richiesta di accreditamento post-datata. Come dire: «Alla garibaldina». Difatti: si tratta della missione che ha coinvolto, dal 4 al 6 maggio scorso, lungo la rotta Genova-Marsala, una folta rappresentanza di scolaresche liguri e siciliane, l’amministrazione regionale dell’isola e quella del Comune che ha dato il nome al pregiato nettare di Bacco. Un bel po’ di persone, insomma, compresi i delegati del Coni (come mai?), che hanno accolto - ma pare come ospiti inattesi - anche una delegazione eterogenea proveniente da Genova e composta da Raffaella Della Bianca, consigliere regionale del Pdl, Claudio Villa, vicepresidente Pd del consiglio provinciale, e Giorgia Mannu, anche lei Pd, delegata del sindaco Marta Vincenzi e consulente di Palazzo Tursi per le politiche giovanili. In nome - pare, e non è ancora chiarito - di un fantomatico gemellaggio ufficiale Genova-Marsala, «città legate indissolubilmente dall’Eroe dei due mondi che salpò da Quarto e approdò da quelle parti in Sicilia».
Comunque: insegnanti e studenti delle rispettive regioni si sono capiti subito, hanno fraternizzato e stretto amicizia franca e cameratesca. E del resto non era la prima volta che si realizzava lo scambio annuale di visite tra istituti scolastici di Genova e Marsala. Chi non s’è raccapezzato, in tanta compagnia, e soprattutto del fantomatico gemellaggio, è stato il sindaco di Marsala che, al momento del discorso ufficiale, ha detto chiaro e tondo: «Ho appreso con rammarico, ed è già la seconda volta che questo accade, che una delegazione istituzionale di Genova è qui da noi grazie all’interazione fra le scuole e che le autorità locali non vengono invitate. In tempo debito avremmo certamente potuto assicurare adeguata accoglienza». Aperitivo e noccioline a parte, è più che sufficiente il rilievo del sindaco per montare la polemica sui «media» locali, su cui si sprecano i giochi di parole che tirano in ballo «cose marsalesi e gattopardesche». L’eco rimbalza a Genova, dove il presidente del consiglio regionale Rosario Monteleone casca letteralmente dalle nuvole: «Mi hanno preannunciato qualcosa, un mese fa, un deputato della Regione Sicilia - ricorda Monteleone -. Ho chiesto un invito ufficiale, ma non ne ho più saputo nulla. Boh».
Chi invece ha saputo dell’evento e si è recata direttamente nell’isola (senza passare dall’ufficio di Monteleone) è Raffaella Della Bianca, che riteneva di rappresentare l’assemblea regionale ligure. Tanto che, al ritorno, ha fatto domanda di «riconoscimento della missione». Apriti cielo! L’ufficio di presidenza ha chiesto chiarimenti, invito ufficiale, raggi X, titoli ed esami. E questo basta e avanza per montare la polemica anche all’ombra della Lanterna, nonostante la «missionaria» Raffaella non abbia chiesto rimborsi in denaro: «Ero ospite del Coni, ho speso solo per rifocillarmi» dichiara. Ci sarebbe di mezzo, però, il riconoscimento, per lei, dell’assenza giustificata. Che evita, forse, il taglio di un gettone. Roba da 200 euro al massimo.

E allora Della Bianca ritira la richiesta di accreditamento: «Ne faccio a meno. Tiè!». Caso chiuso, Monteleone archivia. E il gemellaggio «garibaldino»? Sarà per un’altra volta. Con un’organizzazione un po’ meno garibaldina.

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