Polverini-Bonino, benvenuto fair play

Il giorno del «fair play». Ben venga la sfida tutta in rosa per la presidenza della Regione se significa una campagna elettorale più gentile e leale. Ieri Renata Polverini ed Emma Bonino hanno posto le basi per una sfida basata sul rispetto reciproco e senza sgambetti. Tutto ha avuto inizio quando Bonino ha accusato un lieve malore mentre presiedeva la seduta del Senato impegnato nelle votazioni sul processo breve. Emma Bonino si è alzata all’improvviso dai banchi della presidenza e ha abbandonato l’aula per recarsi nella vicina infermeria di Palazzo Madama, sostituita dal presidente Renato Schifani a presiedere la seduta. Tra i primi a interessarsi della salute dell’esponente radicale è stata proprio la sua avversaria Polverini. «L’ho sentita per assicurarmi che il lieve malore che ha avuto fosse rientrato», ha detto Polverini. Che ha anche raccontato di un intesa di massima per il faccia a faccia elettorale in tv: «Lo decideremo mentre faremo la campagna elettorale: su questo ci siamo accordate. Decideremo insieme il quando, il dove, quanti saranno e in quali contesti». Comunque, ha chiarito la candidata del Pdl «non c’è né fretta né urgenza». Un confronto che, a giudicare dai presupposti, dovrebbe essere civile e basato sui programmi. «Penso che un punto di somiglianza sia il modo di affrontare la politica. Sono infatti convinta che se riusciremo a tenere un dibattito appassionato ma civile, per esempio antipartitocratico, nessuna di noi due sarà sconfitta, ma avrà dato un esempio diverso di come si può e si deve far politica», ha detto Bonino.
In attesa del confronto, ieri per Polverini è stato il giorno dell’inaugurazione del suo comitato, che lei preferisce definire «Laboratorio Lazio»: ottocento metri quadri in un’ex officina Atac in via Imbriani, nei pressi di piazzale Flaminio, dove lavoreranno circa 400 persone tra ufficio stampa, segreteria e collaboratori. All’ingresso del pianterreno si trova un grande locale dove campeggia un’enorme scritta: «Con te», la frase scelta per la campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. In questo stesso piano si trovano anche sei postazioni di «front office», l’ufficio dove lavorerà la Polverini, uno per l’ufficio stampa e uno per la segreteria. Al piano sottostante si trova una sala riunioni e un magazzino. La sede del comitato, affollata oggi da cronisti, fotografi e cineoperatori, ha ricevuto la benedizione di don Paolo. Seduti nelle prime file ad ascoltare il discorso della Polverini il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, il sindaco di Roma Gianni Alemanno con la moglie Isabella Rauti, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri e il segretario regionale dell’Udc, Luciano Ciocchetti. «Quando ho visto questa sede - ha detto Polverini, giacca fucsia e pantaloni neri - ho temuto che non avremmo fatto in tempo a inaugurarla, invece stasera tutto era al suo posto».
Polverini ha poi rassicurato gli elettori a proposito dell’alleanza con l’Udc: «Non mi pare che sia a rischio. Ci siamo ritrovati con valori condivisi. Poi è la politica che dovrà decidere su altre questioni, ma qui gli alleati sono con noi».

Polverini ha però glissato alla domanda sulla possibilità di attribuire ai centristi la vicepresidenza in caso di vittoria elettorale: «Dopo, in base ai voti che prenderemo e alle competenze delle singole persone, decideremo gli incarichi di governo».

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