Roma - Tre microspie e uuna telecamera nell'ufficio del governatore della Regione Lazio. Sull’episodio indaga la procura di Roma. La governatrice aveva nelle scorse settimane subito due tentativi di furto nella sua abitazione. Era l’11 marzo scorso, esattamente un mese fa, quando la governatrice del Lazio denunciò il secondo tentativo, nel giro di pochi giorni, di furto nella sua casa. Dalla Polverini, nella zona di San Saba, non c’era nessuno e a dare l’allarme è stata la mattina seguente la donna delle pulizie. Anche se l’abitazione al primo piano era a soqquadro, non risulta che sia stato rubato nulla. Per entrare in casa i ladri hanno piegato un'inferriata e disattivato l’antifurto. Hanno frugato, ma sembra non abbiano portato via nulla.
I furti Nel precedente tentativo, il 28 febbraio, un condomino del palazzo vide due persone arrampicarsi sul balcone e lanciò l’allarme mettendo in fuga i presunti ladri che cercavano di forzare una finestra. "Ormai è un supermarket, chi vuole entra..." commentò, con una battuta, la diretta interessata. Una battuta che però dissimulava una preoccupazione. E in seguito ai due episodi di tentativo di furto il questore di Roma, Francesco Tagliente, su proposta del prefetto Giuseppe Pecoraro ha disposto la vigilanza fissa sotto casa della governatrice 24 ore su 24.
Polverini amareggiata "Non so chi possa avere interesse a spiarmi: se la malavita, i servizi deviati o aziende, che direttamente o indirettamente, stiamo penalizzando con la nostra azione riformatrice" ha detto la Polverini, nel corso di una conferenza stampa nel suo ufficio. "Mi crea amarezza questa situazione - prosegue la governatrice - perché in questo Paese chi si pone con capacità in un’azione di governo volta al cambiamento viene sempre preso. Ieri sera ho telefonato al prefetto e ho presentato un esposto in Procura perché nella mia stanza è stata trovata una microspia. Sono stati trovati anche nel resto del palazzo finora altre microspie e una microcamera ad alta tecnologia. Non preoccupatevi di registrare ciò che dico - ha aggiunto ironicamente - perché uno degli apparecchi è ancora in questa stanza" ha detto la Polverini mostrando una ricetrasmittente ancora nascosta all’interno di una presa di corrente dietro un tavolino porta televisore.
Nessuna bonifica "Dopo il mio insediamento non ho effettuato bonifiche degli ambienti". Così la presidente della Regione Lazio ha risposto ai cronisti che le chiedevano se avesse effettuato tali controlli, anche alla luce delle vicende che avevano coinvolto il suo predecessore. "Una prassi? Non credo sia una prassi nei Paesi normali". La presidente ha riferito che il lavoro di bonifica, a opera di una società esterna, è iniziato sabato scorso. I controlli sono ancora in corso. In tutto finora sono state ritrovate tre microspie e una videocamera, nella giornata di ieri.
La governatrice nella sua stanza ha mostrato ai cronisti il materiale ritrovato: oltre alla microspia ancora installata nella presa di corrente nel suo ufficio, in una scatola di cartone è stata mostrata anche una telecamerina nera, grande quanto un pacchetto di cerini, e un’antenna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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