Il Pontefice benedice Bertolaso: "Grazie per tutto ciò che fa"

A sorpresa Benedetto XVI aggiunge la frase non inserita nel discorso per elogiare il sottosegretario coinvolto nell’inchiesta sul G8 Il riconoscimento per il lavoro a favore dei terremotati. Poi celebra l’opera dei volontari: "Immenso valore di competenze e passione"

Il Pontefice benedice 
Bertolaso: "Grazie 
per tutto ciò che fa"

Roma Benedetto XVI aiutato dal segretario don Georg si copre le spalle con l’inconfondibile giubbotto blu della Protezione civile. Stringe a lungo la mano di Guido Bertolaso. E nel discorso pronunciato nell’aula Paolo VI davanti a migliaia di volontari aggiunge a braccio una frase non presente nel testo scritto, ringraziando lo stesso Bertolaso «per tutto quello che fa».
È un incontro cordiale quello che vede il Pontefice faccia a faccia con il capo della Protezione civile per la prima volta dopo l’inchiesta e lo scandalo che ha coinvolto, tra gli altri, Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e già numero due della stessa Protezione civile. Nel suo saluto a Benedetto XVI Bertolaso non ignora l’argomento, spiegando che la Protezione civile è un «immenso valore di competenze e passione che abbiamo saputo, con i miei predecessori, costruire con tenacia e coraggio e che intendiamo a tutti i costi tutelare e difendere», in un periodo in cui «si vorrebbero confondere le responsabilità di alcuni con il lavoro e il merito di moltissimi». Le responsabilità di alcuni ci sono, ma questo non deve gettare una cattiva luce sul lavoro e sulla dedizione di tanti, dei tanti che gremiscono l’aula, insieme al vescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari con l’ausiliare monsignor Giovanni d’Ercole, e al sottosegretario Gianni Letta.
Quando prende la parola, Papa Ratzinger ringrazia Bertolaso «per tutto quello che fa per la società civile e per tutti noi». Ricorda gli interventi «a favore dei terremotati di San Giuliano di Puglia e, soprattutto, dell’Abruzzo», rievoca la visita da lui compiuta tra i terremotati abruzzesi, pensa «con ammirazione» ai «tanti volontari e volontarie che hanno garantito assistenza e sicurezza alla folla sterminata di giovani, e non solo, presente all’indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù del 2000, o venuta a Roma per l’ultimo saluto a Papa Giovanni Paolo II».
«Voi costituite – dice Benedetto XVI – una delle espressioni più recenti e mature della lunga tradizione di solidarietà che affonda le radici nell’altruismo e nella generosità del popolo italiano. Il volontariato di Protezione civile è divenuto un fenomeno nazionale, che ha assunto caratteri di partecipazione e di organizzazione particolarmente significativi». Il Papa aggiunge che le finalità dell’associazione «hanno trovato riconoscimento in appropriate norme legislative, che hanno contribuito al formarsi di un’identità nazionale del volontariato di Protezione civile, attenta ai bisogni primari della persona e del bene comune». E spiega che la missione dei volontari «non consiste solo nella gestione dell’emergenza, ma in un contributo puntuale e meritorio alla realizzazione del bene comune, il quale rappresenta sempre l’orizzonte della convivenza umana anche, e soprattutto, nei momenti delle grandi prove», ricordando la figura evangelica del buon Samaritano.
«Come ci insegna la pagina evangelica – aggiunge il Pontefice – l’amore del prossimo non può essere delegato: lo Stato e la politica, pur con le necessarie premure per il welfare, non possono sostituirlo». Non ci sarà mai, osserva ancora il Papa, un «ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell’amore», perché ci sarà sempre solitudine come pure ci saranno sempre «situazioni di necessità materiale» che richiedono «l’impegno personale e volontario». Proprio per questo, «i volontari non sono dei tappabuchi nella rete sociale, ma persone che veramente contribuiscono a delineare il volto umano e cristiano della società».


Al termine dell’incontro, che ha definito «commovente», Guido Bertolaso ha dichiarato che «è ora di finirla di parlare di scandalo della Protezione civile. La Protezione civile è quella genuina, bella. Diamo la responsabilità a chi ha colpa ma lasciamo fuori chi lavora ogni giorno per le emergenze».

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