Il Pontefice «scomunica» maghi ed economisti

Roma La storia «è abitata» dalla sapienza di Dio: sta in questa certezza «la vera ragione di speranza dell’umanità». Lo ha detto Papa Ratzinger all’Angelus di ieri, mettendo in guardia i fedeli dagli «improbabili pronostici» dei maghi e degli oroscopi ma invitandoli anche e non lasciarsi troppo impressionare «dalle previsioni economiche», che pure sono importanti.
Nella prima domenica del 2010 Benedetto XVI, rinnovando gli auguri «di ogni bene», ha riconosciuto che «i problemi non mancano, nella Chiesa e nel mondo, come pure nella vita quotidiana delle famiglie». «Ma, grazie a Dio - ha continuato - la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti. La nostra speranza è in Dio, non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo - ha spiegato il Pontefice - nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l’uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane».
Le parole di Ratzinger hanno dunque riaffermato il realismo del cristiano, facendo un doveroso accenno negativo ai pronostici di maghi ed esperti di oroscopi, che in questi giorni hanno spopolato su Tv e giornali, proponendo le previsioni per il 2010. Una tracimante marea di fuffa, di ovvietà incontrollabili e che rimarranno incontrollate. Nelle scorse settimane il Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ha presentato, nell’indifferenza pressoché generale, la consueta verifica su quali previsioni dei maghi per il 2009 si fossero effettivamente avverate (quasi nessuna) e quanti e quali fatti - in qualche caso epocali - non siano stati preannunciati in alcun modo dagli esperti di zodiaco e tarocchi. Là dove la «fede si è illanguidita non è che non si creda più a niente - ama dire il cardinale Biffi - ma si finisce con il credere a tutto. Anche alle cose irrazionalmente meno fondate». Ed è proprio il caso dell’enorme successo riscosso nelle nostre società secolarizzate da maghi e oroscopi, dove chi ridicolizza la Chiesa e la sua fede magari non fa un passo senza consultare la fattucchiera di fiducia.
Benedetto XVI, ricordando il mistero dell’incarnazione, ha ribadito che «questa è la vera ragione di speranza dell’umanità: la storia ha un senso, perché è “abitata” dalla Sapienza di Dio». Ma il disegno divino non si compie automaticamente, perché «è un progetto d’amore, e l’amore genera libertà e chiede libertà». Il Regno di Dio « ha già vinto la forza negativa del maligno», ma ogni uomo e donna «è responsabile di accoglierlo nella propria vita, giorno per giorno». Perciò, ha concluso il Papa, «anche il 2010 sarà più o meno “buono” nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia di Dio». No dunque alle speranze illusorie degli oroscopi, ma attenzione anche all’affidarsi troppo alle previsioni degli economisti.

Parole che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, intervistato dal Tg1, ha detto di condividere: «È un pensiero molto profondo. Il futuro degli uomini dipende dagli stessi uomini» e «volerlo sapere a prescindere dall’uomo è arroganza e superstizione».

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