Il porto naturale più grande d’Europa costruito con i dollari dei Rothschild

Sta diventando sempre più completo Porto Montenegro, il marina situato nella Baia di Kotor, uno dei siti patrimonio mon­diale dell’Unesco. Si tratta del più grande porto naturale dell’Europa meridionale

Il porto naturale più grande d’Europa costruito con i dollari dei Rothschild

Sta diventando sempre più completo Porto Montenegro, il marina situato nella Baia di Kotor, uno dei siti patrimonio mon­diale dell’Unesco. Si tratta del più grande porto naturale dell’Europa meridionale, situato all’estremità sud della costa dalma­ta con accesso diretto al Mar Adriatico. Un’operazione fuori dal comune che è sta­ta finanziata in primis dal magnate cana­dese Peter Munk, capofila di una cordata comprendente altri big della finanza quali Lord Jacob Rothschild, Nathaniel Roth­schild, Bernard Arnault, Oleg Deripaska, Sandor Demjan e Anthony Munk. Su un’area di 24 ettari,sono stati realizza­ti 650 ormeggi di cui 150 per superyacht lunghi oltre 24 metri: basti pensare al mo­lo di 107 metri, dedicato alla fornitura di carburante tax e duty free. A terra un villag­gio turistico, dotato di tutti i servizi e perfet­tamente integrato nell’ambiente: basti pensare che lo stile delle costruzioni ricor­da quello dei piccoli paesini del Montene­gro, caratterizzati da stradine tortuose, fac­ciate in pietra locale, tetti in tegole di terra­cotta e argilla. L’estate dovrebbe confermare il succes­so del 2010, quando l’occupazione di or­meggi fu pari al 100%. In più verranno aperti almeno venti negozi e dovrebbe par­tire anche un fitto calendario di eventi del neonato Yacht Club Montenegro. Altra inaugurazione prevista, entro ago­sto, quella del Museo Nautico, che vuole essere il punto d’incontro fra la gloriosa storia marittima del Montenegro e la nuo­va realtà internazionale.

A conferma del gradimento riscontrato dalla parte a terra, gli appartamenti del primo complesso re­sidenziale sono sold out e ne restano po­chi del secondo e terzo. Intanto è stato deciso di partire con i la­vori per la costruzione del quarto modulo mentre è allo studio un quinto, chiamato «Jelena», dal nome della moglie montene­grina di Vittorio Emanuele III.

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