«Possono tornare gli spettri del passato»

RomaC’è un’aria «di odio personale» che «avvelena la politica» e porta a gravi episodi di violenza. Bisogna pregare perché i «nuovi maestri del sospetto e del risentimento» depongano «le parole violente». Lo ha detto ieri sera il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nell’omelia della messa che ha celebrato in preparazione al Natale per i parlamentari nella chiesa di San Gregorio Nazianzeno, a pochi passi dalle Camera dei deputati.
Bagnasco, che aprendo il mese scorso i lavori dell’assemblea generale dei vescovi ad Assisi aveva auspicato un «disarmo della politica», ha detto che il messaggio del Natale «ritorna in tutta la sua bellezza e urgenza» e «sembra stridere rispetto al clima che stiamo vivendo come Paese». «Come è già stato rilevato da voci autorevoli – ha affermato il porporato - l’aria di odio personale avvelena la politica, fomenta la rissa, e sfocia in gravi e inaccettabili episodi di violenza. La gente è stanca e non merita questo. Senza un’evidente, onesta e concreta svolta si alimenta il senso di insicurezza, diminuisce la fiducia nelle istituzioni, scoraggia la partecipazione alla vita del Paese, indebolisce la coesione sociale sempre doverosa e tanto più necessaria nei momenti di particolare difficoltà». «Preghiamo – ha aggiunto il presidente della Cei - perché i nuovi maestri del sospetto e del risentimento depongano le parole violente che, ripetute, risuscitano ombre e mostri passati».
Bagnasco ha quindi osservati che nonostante il clima di odio, «la gente non desiste dalla fiducia e dall’impegno nella famiglia, nel lavoro, nella società.

Il nostro popolo merita il meglio di tutti i responsabili, a qualunque livello e titolo». Un patrimonio, ha concluso, che non va sperperato né annebbiato «dietro a settarismi che nulla hanno a vedere con la dialettica culturale, politica e sociale. Questa mira a costruire, quella vuole distruggere».

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