Milano - Una drastica riduzione del numero dei parlamentari e nuovi poteri per il presidente del Consiglio. Sono queste le proposte indicate da Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento all'assemblea di Confindustria a Roma in risposta all'appello del presidente Marcegaglia ad attuare nel più breve tempo possibile le riforme. "Il presidente del Consiglio non ha nessun potere, perchè la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e tutto il potere è stato dato al parlamento che è pletorico: sono 630 deputati, ne basterebbero 100 come il Congresso americano". Ma per una riforma di questo tipo, ha aggiunto, "servirebbe un disegno di legge di iniziativa popolare perchè non si può chiedere ai capponi o ai tacchini di anticipare il Natale".
Fini: "Parlamento legislatore" "L’assemblea di Montecitorio può essere
giudicata, con i suoi 630 membri, pletorica ma certo non può essere
definita né inutile nè controproducente". È quanto afferma in un
comunicato il presidente della Camera, Gianfranco FIni. Per Fini
sarebbe "inaccettabile la privazione del parlamento, in quanto
espressione della sovranità popolare, delle sue essenziali funzioni
di indirizzo generale, di controllo dell’operato del Ggverno, di
esercizio del potere legislativo".
Riduzione dei parlamentari "Ridurre il numero dei parlamentari - aggiunge - è
comunque ipotesi largamente condivisa; ridefinire ruolo e funzione
del parlamento è possibile, anche alla luce dei diversi ordinamenti
costituzionali democratici dei Paesi occidentali".
Schifani: solo una battuta "La battuta sui parlamentari che difficilmente voterebbero la riduzione del loro numero, secondo me, rimane esclusivamente tale e non esprime alcun giudizio di valore. Tra l’altro l’ho già sentita fare in passato da altri autorevoli esponenti politici". Così il presidente del Senato, Renato Schifani, in una nota diffusa da Palazzo Madama. "Rimane comunque centrale - afferma il Presidente del Senato - la questione che un parlamento composto da quasi mille persone, con un sistema basato su due Camere con identici poteri, comporta inevitabilmente problemi di funzionalità e non è più adeguato ad un momento storico che richiede decisioni tempestive e consapevoli. Ecco perché la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo perfetto appaiono sempre più un rimedio necessario e non più rinviabile. In questo senso, ritengo che si debba lavorare tutti insieme nell’interesse del Paese".
Franceschini: Berlusconi si crede Napoleone "Ormai sembra chiaro che si crede Napoleone - ironizza polemicamente il segretario del Pd Dario Franceschini -. Il problema è che non è un signore di passaggio, ma il presidente del Consiglio, quindi sarebbe prudente non ridere". "Tra 15 giorni gli italiani faranno bene a pensarci mille volte prima di dare un voto a chi crede di essere sopra la legge e sopra la morale".
Casini: "Inutile? Basta vedere chi c'è in parlamento" "Niente di nuovo sotto il sole": così il presidente dell’Udc alla Camera Pier Ferdinando Casini ha commentato "l’attacco alla magistratura" del presidente del consiglio, arrivando al congresso della Cisl.
"Anche l’attacco al parlamento - ha aggiunto Casini - Che Berlusconi pensi che sia un ente inutile è noto. Basti vedere chi ha mandato in Parlamento. Voleva togliere anche le preferenze: grazie a noi, per fortuna, saranno i cittadini a scegliere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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