Il premio della Zorza alla Galleria Ponte Rosso

Il premio della Zorza alla Galleria Ponte Rosso

Sono una trentina i quadri esposti alla Galleria Ponte Rosso di via Brera 2, tutti vincitori delle varie edizioni del Premio Dalla Zorza.

I dipinti premiati nelle sette edizioni a partire dal 1995, sono ora raccolti in una grande mostra che chiuderà il 12 febbraio. Il "Premio di pittura" intitolato all'artista veneziano Carlo Della Zorza portato avanti da sua moglie, Teresa Sensi, giornalista e scrittrice, per volere di Orlando Conconni, titolare della Galleria storica di via Brera, ora scomparso (marito di Nanda Consonni che oggi con il figlio porta avanti la galleria tanto cara a Novello), si può dire che abbia dato tutti i suoi frutti.

Per la prima volta vengono esposti e venduti i quadri selezionati per il Premio che si è regolarmente svolto a scadenza biennale, sempre sotto ai riflettori della critica, rivolto agli artisti italiani con l'intento di mantenere vivo, specie tra i giovani artisti contemporanei, l'amore per la pittura.

Tra i trenta artisti in mostra è doverosi citare alcuni nomi e se non ne farà le spese l'articolo stesso, con il rischio che diventi noioso, li citeremo tutti, perchè ogni opera di questi artisti contiene una particolarità che permette certamente di entrare nella storia dell'arte contemporanea a partire da Gianluigi Ballauri, Giorgio Buongiorno, VIttorio Carradore, Cora Chiavedale, Antonio Di Chiara,, Franco de Giorgi, Giuseppe Di Canosa, Valeria Di Ponio, Vittorio Emanuele, Elisa Filomena e Letiazia Fornasieri. E fermandoci su questo primo gruppo di artisti, possiamo vedere come ad esempio la Fornasieri sia diventata una nota pittrice, particolamente conosciuto per le sue vedute di città, la vita frenetica della metropoli, specie Milano con i suoi tram gialli e arancioni, ma anche le vedute e gli interni di abitazioni.

I Premi, specie se dietro ai quali si muove un'organizzazione che con amore vuole portare avanti la pittura figurativa e non, ma pur sempre una buona pittura che sia un esempio per allievi di accademia o autodidatti. Paola Ginepri, Antonio Graziano, Emanuele Gregolin, Carlo Lanini, Tiziano Lomardini, Marco Longaretti e Marco Luzi, sono altri nomi che si aggiungono alla lista di autori esposti nelle sale della Galleria Ponte Rosso, dove troviamo sempre quadri della cerchia degli artisti della galleria come Brambati, Consonni, Bartolini, Consadori, Luraghi, Giuni, Galli, Tallone, Pellini, Castellani e molti altri come Perelli Cippo che oggi con la scomparsa delle corse ippiche non avrebbe potuto produrre quelle belle tele di cavalli al trotto o al galoppo, vere istantanee a colori che nulla hanno da invidiare alla fotografia.

La lista non si ferma qui per ciò che riguarda il premio Della Zorza perchè di nomi è doveroso citarne altri come Marcello Malandugno, Chika Mochida, Ester Negretti, Paolo Paradiso (anche questo pittore ha sfondato dipingendo la città e le sue architetture), Elena Sala, Vanni Saltarelli, Giorgio Scano, Paolo Sciancalepore, Enrico Suzzani, Pierantonio Tazzola , Giuseppe Valentino e Nicola Villa.

Una carellata di colori, suoni, armonie, toni che fanno della Ponte Rosso una fucina di idee. In un mondo in cui la passione per il proprio mestiere viene presto a mancare in nome del Dio denaro, ecco che in quest'angolo di Brera troviamo ancora un clima come un tempo, dopo una mostra è ancora l'occasione per un incontro culturale e per fare conoscere e tramandare una tradizione che nel tempo non si deve perdere in nome delle nuove tecnologie e di guel gusto dell'arredare le case o gli uffici con calore e buon gusto in nome della storia. Non è un caso che la Galleria sia aperta tutti i pomeriggi di domenica e tutto il sabato con chiusura solo il lunedì.

Carlo Della Zorza era nato a Venezia nel 1903 che apparteneva alla seconda generazione della "Scuola di Burano". A Burano, così come a Torcello e a Marzorbio, Carlo lavorò intensamente con Semeghini, Vellani Marchi, Novello, Tallone, Seibezzi e altri fino al dopoguerra. Nel 1946 Dalla Zorza ottene il Premio Burano di Pittura, primo Premio d'arte a livello internazionale del dopoguerra. Dal 1924 al 1954 l'artisti fu invitato ad esporre per ben dodici edizioni alla Bionnale d'Arte di Venezia.

Sulla facciata della sua casa vicino a Ca' Foscari di Venezia sulla lapide a ricordo di Carlo Della Zorza si legge: "...libero interprete della laguna e del paesaggio veneto". Quel paesaggio che fu tanto caro ai vedutisti come Canaletto, Carpaccio e successivamente a Turner.

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