Come risposta alle scuole che escludono il presepe e i canti natalizi nelle settimane che precedono le festività, un istituto di Cernusco sul Naviglio ha deciso di organizzare una rappresentazione vivente della Natività con 510 bambini come comparse. Si tratta dellAurora-Bachelet, i cui alunni di elementari e medie ieri si sono riversati nelle strade del centro per una sfilata che ha coinvolto tutta la città. Oltre al coro composto da 120 ragazzi e a due zampognari, ad accompagnare il corteo una ventina di animali di grandi dimensioni tra cavalli, un gregge di pecore, lasinello e il bue. I cinque quadri di cui si è composto il presepe sono partiti dal cortile interno al municipio, dove è stata messa in scena lannunciazione, per poi proseguire nelle piazze e culminare sul sagrato della parrocchia con la Natività.
Un modo «sui generis» con cui il Comune di Cernusco ha scelto di aderire allappello lanciato dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, che aveva proposto ai primi cittadini di tutta Italia di allestire un presepe per il Natale. Un invito che Rosario Mazzeo, preside dellAurora-Bachelet, dichiara di «condividere in pieno, in quanto un Comune o una scuola laica non devono censurare, ma riconoscere a tutti la libertà di esprimere le loro convinzioni nello spazio pubblico». E a dimostrazione del fatto che lappello del sindaco di Milano è risultato convincente, nessuna delle forze politiche a Cernusco si è dissociata dalliniziativa. In tutto 100 i genitori che hanno deciso di contribuire alla realizzazione dellevento, ciascuno con le sue competenze, dalla coreografia ai costumi e alla costruzione della capanna. E dallidea di uno di loro è nata lidea di accompagnare la rappresentazione con il suono del «sivlì», lantico strumento a fiato dei pastori bergamaschi che è stato suonato dagli studenti delle medie.
Liniziativa dellAurora-Bachelet è in controtendenza rispetto a quanto accade in numerose altre scuole, dove sempre più spesso si esclude tutto ciò che ha a che fare con il Natale. Riferendosi ai colleghi che adottano queste scelte, il preside Mazzeo non esita a dire: «La loro è una forma di chiusura mentale dovuta a uno sguardo ideologico sulla realtà. Il Natale è un fatto storico: la nascita di Gesù. Una scuola aperta alla cultura non può non farne memoria». E aggiunge il dirigente dellAurora-Bachelet: «Poi sta a ciascuno scegliere liberamente come vivere questo momento.
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