L 'idoneità alla donazione è normalmente valutata mediante la visita medica internistica ed alcuni esami ematochimici inerenti il profilo virologico (epatite B, C, HIV e malattie veneree), glico-lipidico, l'esame emocromocitometrico, la funzionalità renale ed epatica, il bilancio marziale (ferro, ferritina, transferrina) e la ricerca di anticorpi anti Cytomegalovirus. In un secondo tempo, se nulla osta l'inizio della donazione, si effettua la visita cardiologica. L'opinione generale in Avis Milano fino al 2008 era che la persona con questi esami nella norma fosse da considerarsi sostanzialmente sana. Al contrario, l'alterazione di un dato parametro esponeva alla possibilità, come tuttora, di una sospensione temporanea o definitiva dalle donazioni di sangue, con rimando al medico curante per i provvedimenti del caso. Nel 2008 Avis Milano ha voluto modificare questa logica, introducendo un Progetto di prevenzione e diagnosi precoce di malattia che prevedeva esami aggiuntivi e mirava ad approfondire lo stato di salute del donatore. I primi passi di questo progetto si sono mossi nel settore dell'oncologia con lo screening del PSA per il tumore della prostata e negli ambiti della dietologia, dell'ematologia e della cardiologia. I più recenti sviluppi riguardano la pneumologia e l'identificazione dei soggetti donatori inquadrabili nella cosiddetta sindrome metabolica, una patologia eterogenea e multifattoriale per la presenza contemporanea di fattori di rischio che, successivamente in età avanzata, possono determinare la malattia cardiovascolare e l'insorgenza di diabete mellito. Ne parliamo con la dottoressa Francesca De Chiara. «A distanza di due anni e mezzo dall'inizio del progetto - afferma - sembra che Avis Milano avesse visto giusto. Per alcuni settori si può parlare di un vero e proprio programma di prevenzione e diagnosi precoce. Tra questi quello oncologico e quello cardiologico. Nel settore oncologico, su 5.200 controlli negli ultimi 2 anni e mezzo, sono stati identificati 163 casi di PSA fuori norma (il 3,2%). In quello cardiologico i risultati sono più articolati: su un totale di 6.
834 controlli sono state identificate 312 patologie (4,6%) più o meno importanti. Ciò che fa riflettere è che alcune gravi patologie asintomatiche non sarebbero state identificate senza l'ecocardiogramma color Doppler».gloriasj@unipr.it
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