Le primarie dei Paperoni A sinistra la vera sfida parte dal conto in banca

Onida pubblica sul suo sito la dichiarazione dei redditi. "Gli altri facciano lo stesso". Tobagi e Ambrosoli con lui

Le primarie dei Paperoni 
A sinistra la vera sfida 
parte dal conto in banca

Per mesi sono stati nella rosa dei papabili. Alla fine i figli di Tobagi e Ambrosoli invece di correre da protagonisti alle primarie del centrosinistra per il sindaco sono finiti arruolati dall’ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida. Nella lista dei suoi sostenitori contro Stefano Boeri (sponsorizzato dal Pd) e Giuliano Pisapia (sinistra radicale) compaiono infatti anche Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter ucciso dalle Br, e Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio, assassinato dalla mafia. E Onida, che ha scelto "la lotta all’illegalità" come uno dei punti forti del programma, li ha definiti i "simboli di quella Milano che non si arrende alla violenza e al cinismo". Al comitato elettorale "Io sto con Onida" che dal 4 ottobre organizzerà un tour per la città (prima tappa la Barona) aderiscono anche la direttrice del carcere di Bollate Lucia Castellano, il cabarettista impegnato nel sociale Michele Diegoli, l’architetto Gabriele Rabaiotti.
Ma il primo confronto tra candidati che non sono certo esponenti della classe operaia, invece che alle primarie del 14 novembre comincia dalla dichiarazione dei redditi. Onida, professore ed ex presidente della Consulta, nel 2009 ha presentato un reddito complessivo lordo pari a 354mila 226 euro, per un imponibile di 319.455 euro e un’imposta netta di 129.017. Ha dichiarato un reddito da fabbricati di 1.437 euro relativo alla proprietà per una quota del cinquanta per cento, di un appartamento e due box a Milano, e di una casa comprendente tre appartamenti e un seminterrato in St. Marcel (in provincia di Aosta). Il reddito da lavoro - prima da dipendente e poi da pensionato, visto che Onida è a riposo dal primo novembre dell’anno scorso - è di 267.109 euro, quello professionale come avvocato di 74.855 euro, a questi aggiunge "redditi diversi" per 906 euro e 13.226 euro da diritti d’autore. "Tutti quelli che si candidano a cariche elettive dovrebbero essere trasparenti riguardo alla loro situazione patrimoniale, un modo per rompere il rapporto di sfiducia che tendenzialmente c’è tra elettori ed eletti" puntualizza Onida, per dare "il buon esempio" l’ha pubblicata sul sito www.milanonida.it e invita i suoi competitor a fare altrettanto. "Assolutamente sì" ha garantito ieri da Mosca Stefano Boeri. E lo staff del candidato-archistar assicura che entro oggi metterà a disposizione i numeri. Idem dal coordinamento dell’avvocato Giuliano Pisapia, ("nessun problema, visto che da parlamentare del Prc era già abituato a pubblicare la situazione patrimoniale"). E infatti da deputato del Prc dichiarava ad esempio nel 2004 la bellezza di 1,4 milioni di euro, scesi nel 2005 a 968.503 euro.


"Dicono che sono troppo vecchio per questo compito" ha punzecchiato Onida, 74 anni, ma "il valore di una città è anche legato alla capacità di ogni generazione di consegnare il testimone a quelle successive. Posso presentarmi come candidato che non ha niente da chiedere per sé".

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