Dal primo gennaio tutti gli ippodromi italiani chiudono i cancelli

La difficile situazione economica colpisce le corse e rischia di mettere fine a un sistema che non è solo economia ma anche cultura, sport e passione. 50mila persone senza occupazione ma nessuno se ne preoccupa

Dal primo gennaio tutti gli ippodromi italiani chiudono i cancelli

Eleonora Origgi

FederIppodromi: “non vogliamo fare la fine del Totocalcio affondato giorno per giorno a pro di altri giochi e di altregrandi organizzazioni di vendita dei giochi pubblici. Vogliamo perciò avere il sostegno del nostro Ministero di riferimento.” “Darsi all’ippica” non sarà più un modo di dire nazionale. Perché l’ippica in Italia sta morendo. La notizia è clamorosa e scioccante, dal primo gennaio 2012 tutti gli ippodromi d’Italia cesseranno la loro attività. Il tracollo colpisce nel cuore migliaia di appassionati, ma ben più grave, travolge l’attività di almeno 50 mila addetti ai lavori tra allenatori, fantini e allevatori che dal primo gennaio non potranno più contare sulla possibilità di poter lavorare in Italia. Come ribadito da FederIppodromi, il destino di migliaia di occupati, dipende solo ed esclusivamente da un serio, rapido ed incisivo rilancio delle forme di finanziamento del settore. Quello che colpisce di tutta questa situazione è anche l’assoluto silenzio e l’indifferenza che accompagna la chiusura degli ippodromi italiani. Tommaso Grassi, gestore dell’ippodromo Arcoveggio di Bologna ha annunciato la chiusura dell’impianto emiliano a causa dei forti tagli imposti dalla nuova manovra finanziaria. In Toscana a rischio anche il Caprilli di Livorno, San Rossore di Pisa, l'ippodromo dei Pini di Follonica, le Cascine e la Mulina di Firenze, Sesana di Montecatini Terme, Casalone di Grosseto e l'ippodromo di Pian delle Fornaci di Siena. A questa dichiarazione ha fatto da eco il disperato appello della Federazione Ippodromi, di cui alleghiamo il pdf del comunicato stampa ufficiale per chi volesse leggerlo integralmente. “Mancano ormai pochi giorni alla fine dell’anno e occone disegnare e programmare l’attività per il prossimo anno. Purtroppo non sarà possibile farlo perché le risorse comunicate dall’ASSI nei recenti incontri nonsono assolutamente sufficienti né per il montepremi né per le Societa di Corse. Così stando le cose” – continua la nota di FederIppodromi –“il primo gennaio gli ippodromi del nostro paese chiuderanno i cancelli a ogni tipo di attività mettendo in atto tutte quelle operazioni che avviano la chiusura definitiva delle aziende che non hanno più un presente né tantomeno un futuro”. “Oggi il settore pretende una azione di governo che ci é dovuta anche alla luce di tutti gli inadempimenticompiuti, lo pretendono a buon diritto tutti quelli che in una vita di lavoro hanno profuso impegno, sacrificio, professionalità.

Questa azione di governo si deve concretizzare con uno stanziamento per un periodo adeguato (almeno 2anni) che permetta di avere il tempo di ristrutturare le scommesse ippiche e si possa intraprendere per tutto ilsettore (tramite I’ASSI) una via di rigore, etica e valorizzazione della professionalità, senza più alcun rinvio. Non c’è più spazio per pannicelli caldi e palliativi perché il nostro pubblico affezionato o occasionale vuole un prodotto sano e un divertimento (la scommessa) organizzato in modo efficace e fruibile”.

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