Il primo volo sulla città

Il primo volo sulla città

(...) dimostrando grande maestria e padronanza del velivolo. La dimostrazione durò in tutto sette minuti, poi, non senza apprensione da parte del pubblico presente, il velivolo ritornò a terra, planando dolcemente sulla piattaforma ed arrivando all'hangar fra l'entusiasmo della folla.
Otto mesi dopo fu un italiano a volare ancora su Genova. Ciro Cirri, genovese di adozione, si era diplomato all'Istituto Nautico, allora intitolato a Vittorio Emanuele II. Lavorò al proiettificio del Lagaccio, ma poi, acquistata una delle prime automobili circolanti a Genova istituì il primo servizio di taxi nella nostra città. Grande appassionato di meccanica fu attratto dalla nascente aviazione e riuscì a conseguire alla scuola di pilotaggio di Cameri il brevetto di pilota nel settembre 1910. Il 20 novembre effettuò un memorabile giro attorno alla cupola novarese di San Gaudenzio lanciando volantini di saluto ai novaresi. Una settimana dopo, il 27 novembre, sorvolò Genova sul Lido di Albaro, anch'egli con un aereo Bleriot messogli a disposizione dalla Società di navigazione «la Veloce». Il volo suscitò ancora una volta l'entusiasmo dei genovesi, anche se l'atterraggio non si svolse alla perfezione rovesciandosi l'aereo sul fianco sinistro, fortunatamente senza conseguenze per il pilota.

Ma la sfortuna, per Cirri, era in agguato: il 28 maggio 1911, nel corso di una esibizione sul campo di volo di Cameri, egli precipitava con l'aereo in fiamme, sotto gli occhi della moglie e dei cinque figli. Moriva poche ore dopo all'Ospedale di Novara. Alla famiglia furono consegnate le ottomila lire ricavate dalla vendita dei biglietti per l'accesso alla manifestazione.

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