Pro o contro i nomadi Arriva il referendum

Michele Perla

L’11 settembre i cittadini di Rho torneranno alle urne. Questa volta non per eleggere rappresentanti istituzionali, bensì per dire la loro circa il progetto dell’amministrazione di centro-sinistra di costruire in città un campo nomadi attrezzato per ospitare un centinaio di figli del vento. Si tratterà di un referendum consultivo promosso, sulla scorta dello statuto comunale, dalla Lega Nord e appoggiato dai partiti del Polo, che porterà al voto oltre 30mila residenti. E per la prima volta ad esprimersi pro o contro, potranno farlo anche i minorenni, circa un migliaio, purché abbiano compiuto i 16 anni. Ad infilare la scheda nell’urna ci saranno altresì gli stranieri residenti in città (1650 persone). L’amministrazione vuole realizzare il «centro sperimentale di integrazione sociale dei rom» in via Sesia, nel quartiere San Martino a Lucernate, finanziandolo con circa 700mila euro attinti dalle casse comunali. Per poterlo realizzare ha modificato il piano regolatore, così sulla scheda referendaria i rhodensi troveranno un quesito sibillino per i non informati: «Sei favorevole alla variante di Prg, che prevede il cambio da agricolo a utilizzo pubblico residenziale per il Centro di sperimentazione sociale?». Insomma nessun riferimento al campo nomadi. Si voterà nelle scuole della città nella sola giornata di domenica 11 settembre, dalle 8 alle 22. Il risultato dovrebbe convincere la giunta, ed in particolar modo l’intransigente sindaco cattolico Paola Pessina, principale fautrice insieme a Rifondazione comunista della nuova struttura, del come la pensa in realtà la città da lei amministrata. Inutile dire che nel quartiere scelto già sono state innalzate le barricate, con manifestazioni di protesta, cortei e coinvolgimento di parlamentari. Barricate erette anche dalle 52 aziende presenti a Lucernate, che da anni subiscono le scorribande degli zingari già accampati in via Magenta.

«Siamo sicuri che dal referendum verrà un secco no dell’intera città ai progetti dell’amministrazione civica – dicono i cittadini residenti nella zona -. Sono anni che già sopportiamo la convivenza con zingari che vanno e vengono. Ora proprio non ne possiamo più, e siamo pronti a tutto per restituire dignità al nostro quartiere».

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