Un tempo per «cattivo dipendente» s'intendeva per lo più un lavoratore svogliato, magari indolente, ignorante o persino maleducato. Da oggi in poi, dalle parti del Cremonese, l'epiteto designerà un vero e proprio «cattivone» in senso letterale. Bocciato in condotta dall'ente che gli passa lo stipendio.
La giunta provinciale di Cremona ha approvato infatti il nuovo sistema di valutazione dei dipendenti dell'ente che serve per determinare la progressione della carriera e i premi. La «pagellina» prevede che per la prima volta si prenda in esame anche il comportamento. Ovvero, in parole povere, viene previsto una sorta di voto in condotta. Sulla base del quale, se non si arriverà al licenziamento comunque gli «insufficienti» avranno vita difficile.
Le competenze valutate sono suddivise in organizzative e professionali. Vengono valutati il modo di lavorare in modo trasparente e con spirito di collaborazione, rispondere con efficacia e cortesia alle richieste degli utenti interni ed esterni, adattare i propri tempi in funzione delle esigenze dell'ufficio, rispondere con flessibilità e disponibilità al variare ella organizzazione e delle richieste, svolgere il proprio ruolo in autonomia nel rispetto degli indirizzi prefissati.
Le «pagelline» dei «cattivoni», si presume, saranno inviate per direttissima al ministro Brunetta.
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