Luciana Baldrighi
È passato un anno da quando il complesso della Pusterla di SantAmbrogio, larco a lato della basilica che fa angolo con via San Vittore comprendente il museo della Tortura e la Porta della cinta difensiva della città, eretta nel 1117, poi ripristinata da Gino Chierici e da Luca Beltrami, venne impacchettato dal Comune di Milano per essere sottoposto a un lavoro di restauro. Proprio nellagosto scorso erano del resto piovute le denunce dei cittadini che lamentavano la caduta di mattoni e il pericolo che derivava dal sostare in quellangolo di Milano sempre pieno di studenti e turisti.
In questo arco di tempo limpacchettamento è andato aumentando sino a interessare anche le statue dei Santi Gervasio, Protasio e Ambrogio, contemporaneamente però lintero complesso è caduto in uno stato di abbandono che lo ha trasformato in una sorta di vespasiano pubblico e discarica di rifiuti.
Tutto questo mentre nella piazza prospiciente la Basilica le ruspe continuano a scavare in unoperazione di perlustrazione archeologica che, se dovesse rivelarsi negativa, darebbe il via alla costruzione di un grande parcheggio sotterraneo non gradito ai residenti. Le polemiche riguardano non solo leliminazione di posti auto fino ad oggi gratuiti per gli aventi diritto, ma anche per limpatto che una struttura di questo genere, per la quale è previsto in superficie lo spazio per i pullman dei turisti, moto e auto della polizia, avrebbe nei confronti di una tra le piazze più caratteristiche di Milano.
La Pusterla di SantAmbrogio poggia sul muro della Scuola di SantOrsola e si dipana nelle vie attigue occupate dallUniversità Cattolica del Sacro Cuore. Si tratta di un monumento caro a tutti i lombardi recuperato a fine Ottocento con un restauro scientifico. Questa Porta, che è allangolo tra via Carducci, via San Vittore e piazza SantAmbrogio, si trova proprio di fronte allingresso della Basilica romanica, e alle sue spalle larchitetto Adolfo Coppedè nel 1910 costruì il Castello Cova in pietre e laterizi imitando proprio il monumento in questione, colmandolo di merli e guelfi. Lesecuzione dellantica Pusterla ha visto trasformare una delle due torri a forma di parallelepipedo, sempre in laterizi e di diversa altezza, in quel terribile museo della Tortura che in tanti si chiedono quale gusto ci possa essere a visitarlo. Il museo e la Porta sono collegati da due arcate dove si trova il Tabernacolo con i santi sepolti in SantAmbrogio aperto da Galeazzo Visconti e un tempo ubicato allangolo dellattuale via De Amicis.
Peccato che mentre la città è piena di cantieri e rifacimenti, che spesso finiscono per interessare una medesima zona a distanza di pochissimo tempo, nulla si muove sul fronte del recupero di un angolo della città così ricco di storia e di memoria.
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