«Puzzi proprio da romena» A 14 anni cerca di uccidersi

Padova«Quelli mi odiano, mi tormentano, io non voglio tornare in classe». Maria, nome di fantasia, è una ragazzina romena che frequenta la seconda media di una scuola della Bassa Padovana. Il papà fa l’autista, la mamma è casalinga, il fratellino più piccolo va alle elementari. Abitano nella provincia di Padova da diversi anni, mai avuto alcun problema. Almeno fino a quando è saltata fuori l’occasione di comprar casa in questo Comune. Affare fatto, la banca ha concesso il mutuo e Maria, oltre che la casa, ha dovuto cambiare scuola. «Tu puzzi da romena», l’avrebbero apostrofata i compagni di classe. Quanto basta per indurla a saltar giù dalla finestra del primo piano della sua nuova casa, piuttosto che tornare da quei compagni terribili.
I fatti risalgono a mercoledì scorso. Sono momenti drammatici, almeno a sentire Adrian Teodorescu, presidente di Alleanza romena, che ha raccolto le testimonianze dei genitori e le ha pubblicate sul sito dell’associazione che riunisce i romeni residenti nel Padovano. La mamma è disperata, chiama i soccorsi che arrivano prontamente. La situazione pare grave e Maria è portata all’ospedale di Monselice. È fuori pericolo, ma resta in uno stato di choc.
«Non abbiamo mai avuto problemi di razzismo - sottolinea il papà -. Né noi, né l'altro nostro figlio più piccolo. Invece per Maria, da quando ci siamo trasferiti nel nuovo paese, con l’inizio dell’anno scolastico sono cominciate le difficoltà. All’inizio ha tenuto tutto per sé, poi si è confidata. Dice che i compagni di classe non l’accettano e che l’hanno isolata perché sembra diversa da loro, non indossa vestiti di marca, non ha il telefonino ultimo modello. E, come se non bastasse, le hanno detto che puzza da romena».
Più che razzismo, questa sembra stupida crudeltà adolescenziale. Ma, comunque la si voglia chiamare, ha provocato a Maria un vero trauma. Lei è l’unica straniera in classe e, rivelano i genitori, in questi giorni di ricovero all’ospedale, nessuno dei compagni di classe è andato a trovarla. In compenso, buona parte degli alunni di un’altra classe si è fatta viva con visite, messaggi, bigliettini augurali. E, di fronte a questa reazione, gli stessi genitori chiedono alla scuola un provvedimento immediato: «Trasferitela in un’altra classe, dove possa stare tranquilla». Teodorescu annuncia poi che, «come rappresentanza della comunità romena, sarà presentato un esposto al dirigente scolastico perché venga aperta un’inchiesta interna per individuare eventuali responsabili».
Interpellato dal Mattino, il preside cade dalle nuvole. «Non ero a conoscenza di questa situazione - ha detto - e mi riservo di sentire gli insegnanti». «Alla ragazza romena mi sento solo di dire che quello che lei ha conosciuto non è il vero Veneto» ha commentato Antonio De Poli, segretario dell’Udc e candidato alla presidenza della Regione.

«Chi semina vento raccoglie tempesta» - aggiunge polemizzando con la Lega Nord. Ma, più che dalla politica, ora si aspetta una risposta seria e concreta dalla scuola, affinché Maria possa tornare in classe col sorriso sulle labbra e dimenticare in fretta quello che è successo.

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