Quando Giavazzi avvisa Geronzi

Con la fusione tra Intesa e SanPaolo, e quella tra Unicredit e Capitalia la finanza italiana ha un assetto solido. Ma dentro questo quadro di banche finalmente adeguate alla competizione internazionale, gli equilibri non sono ancora definiti.
Antoine Bernheim continua a flirtare con Giovanni Bazoli, che a sua volta deve schivare alcune trappole torinesi. Cesare Geronzi ha acquisito un ruolo di rilievo in piazzetta Cuccia anche grazie alla grande esperienza non senza scontare, però, qualche malumore e dovendo comunque manovrare sul fronte di Trieste.


C'è chi legge, in questo contesto, un passo nell'editoriale di ieri sul Corriere della Sera di Francesco Giavazzi (obiettivamente violento, in cui si consiglia a Veltroni di puntare sull’impresa minore, «lontano da imprenditori più famosi, grandi banchieri e monopolisti», cioè una descrizione degli azionisti che esprimono la proprietà del quotidiano di via Solferino) una protesta dell'anima purista di Mediobanca per il corso delle cose presenti.

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