Quante curiosità nella classifica di cinema del Gran Pignolo

Meglio Ombre rosse o Johnny Guitar? Ha più suspense La fiamma del peccato o La signora di Shanghai? Il laureato è affascinante come La gatta sul tetto che scotta? Fa più sorridere L’appartamento o L’uomo ombra? Mette più tristezza Furore o Hombre? Le classifiche, sempre pronte a essere ribaltate, sono fatte apposta per far discutere. Figuriamoci quelle di cinema, materia in cui tutti, un po’ come il calcio, si sentono professori. Un esperto del ramo, per la verità anche rinomato tuttologo, Mauro della Porta Raffo, il Gran Pignolo del giornalismo, che una ne fa, cento ne progetta e mille ne pensa, ha appena dato alle stampe un libriccino dal titolo nostalgico Non solo bianco nero - Trentuno film da ricordare (Macchione editore, 68 pagine, 12 euro), dove senza preamboli, né tanto meno introduzione, mette in fila le trentun pellicole che presumibilmente gli stanno più a cuore, anche per merito dei romanzi da cui sono state tratte. Undici sono a colori, le altre venti in bianco e nero; trenta sono made in Usa, una sola, il riuscitissimo giallorosa di Lelouch, Una donna e una canaglia, è francese. Di italiani neppure l’ombra. Con tanti saluti a Monicelli, Risi, Germi e compagnia cantante.
Per ogni film due pagine, con i dati essenziali (trama, che manca soltanto nel giallo giudiziario di Otto Preminger, Anatomia di un omicidio, e cast, comprensivo della basilare sceneggiatura, quasi sempre dimenticata) e tante curiosità scovate dall’infaticabile rabdomante dell’inedito. Così scopriamo, per dirne una, che nel toccante Il buio oltre la siepe di Robert Mulligan, nella versione originale si parla di tordo e in quella italiana di usignolo. E che, contraddicendo John Huston, Marilyn aveva esordito in Una notte sui tetti dei fratelli Marx e non in Giungla d’asfalto. E ancora che in Il colosso d’argilla appaiono brevemente due campioni dei pesi massimi, Max Baer e Joe Walcott.
Un libretto piacevole, agile e scorrevole che si legge tutto d’un fiato.

Alla fine però vi verrà voglia di chiedere all’autore perché, tanto per non far nomi, mancano Hitchcock e Jacques Becker, Kubrick e Woody Allen. La parola a Mauro della Porta Raffo, un assist perfetto per fargli scrivere Non solo bianco e nero 2.

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