Quanto zelo: la Asl faccia altri controlli

(...) Sono situazioni quotidiane, normali e normalmente rumorose per qualsiasi milanese. In quei casi la Asl non interviene a mettere dei limiti per tutelare la nostra salute dall'attacco di aggressive onde sonore. E non capisco il perché, visto che lo ha fatto, imponendo il ridicolo limite di 78 decibel, con una solerzia degna di miglior causa e addirittura preventivamente, per contenere il «rumore» - pensate un po' - che avrebbe emesso a San Siro uno dei più celebrati gruppi musicali della storia del rock, gli U2. Forse perché in quei casi «normali» - altro che 78 decibel! - non ci sono fasulli comitati di pochi sfaccendati provocatori a chiedere l'intervento delle autorità sanitarie in difesa delle nostre orecchie. E poi mi domando se i signori della Asl hanno mai portato gli appositi strumenti alla Scala o agli Arcimboldi per misurare il livello dei suoni di un'opera di Wagner o di un musical proveniente da Broadway. Ma lasciamo perdere i paradossi e chiediamoci se è giusto porre limiti discutibili, se non arbitrari, a un evento occasionale e mostrarsi indifferenti al nostro fracasso quotidiano, che affligge tutti i milanesi e non gli abitanti di pochi eleganti condomini di San Siro.

Tanto che viene da chiedersi se non si tratti di omissione d'atti d'ufficio, vista la rapidità e la precisione con cui i guardiani della nostra salute hanno dimostrato intervenendo per contenere l'intollerabile rumore di Bono Vox e dei suoi fracassoni. Ma sono certo che ora ci capiterà di incontrare i signori della Asl con i loro strumenti sui treni della linea due.

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