Quel bonus fiscale è un merito del Polo

da Roma

Vincenzo Visco riesce a produrre un bonus fiscale anche senza interventi: basta la sua presenza in un governo, ed il gettito aumenta. Almeno così è quel che il collega Bersani vuole accreditare. La realtà è diversa.
Il buon andamento del gettito fiscale era largamente previsto e prevedibile. Ed ha origine dalle misure contenute nella legge finanziaria di quest’anno, firmata Berlusconi e Tremonti. Come dire, un lascito del precedente governo a questo.
Se aumenta il gettito Iva è perché l’economia si sta riprendendo, così come i consumi; quindi, il paese non sta attraversando una fase di declino. E l’economia non parte perché cambia governo. Parte perché sono state in precedenza gettate le basi per una sua ripresa.
Se l’Irpef sta garantendo un gettito superiore è perché si è allargata la base imponibile con norme varate in precedenza. Norme che hanno permesso un aumento dell’occupazione, ma anche l’emersione di redditi nascosti finora.


Infine, se l’Ires, l’imposta sui redditi delle società, sta assicurando entrate oltre le attese (ma previste, e non calcolate o sottovalutate nella due diligence) il merito è sia della revisione degli studi di settore (operata dal precedente governo); sia della «tassa sul tubo» prevista in Finanziaria; sia, infine, del gettito assicurato dalla Banca d’Italia con la rivalutazione degli immobili. Misura che, da sola, copre oltre il 20% di tutte le imposte versate da via Nazionale all’Erario entro il 30 giugno.

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