«Uno degli arrestati quando è stato assunto era un vietato, quindi è entrato perché qualche delinquente lo ha raccomandato». È stato durissimo l'intervento del sindaco Maurizio Zoccarato durante il consiglio comunale di Sanremo, in cui si è discusso del recente blitz al casinò che ha portato all'arresto per presunti furti ai tavoli verdi di cinque croupier e di un controllore comunale. Il riferimento del primo cittadino è diretto proprio a quest'ultimo che, nonostante risultasse nella lista dei clienti vietati alla casa da gioco, era stato assunto, paradossalmente con il delicato ruolo di controllore. «La responsabilità non è solo di chi ruba, ma anche di chi ha fatto entrare queste persone e di chi si è girato dall'altra parte - ha detto Zoccarato - Qui creiamo traumi ai cittadini perché siamo obbligati ad alzare le tasse in quanto alcuni delinquenti hanno rubato».
Le casse comunali dipendono, infatti, in gran parte dagli introiti della casa da gioco. Per questo a Sanremo i furti al casinò sono visti con grande rabbia da parte di tutta la cittadinanza. I soldi sottratti, infatti, vengono poi a mancare per il materiale didattico nelle scuole, nelle strutture per anziani o nei servizi al cittadino. «Io metto la mano sul fuoco sul sindaco Borea, su altri sindaci e su molti amministratori pubblici del passato ma non su tutti prosegue Zoccarato Chi per esempio ha raccomandato un vietato facendolo assumere è un delinquente e bisogna chiamarlo con il nome giusto». Dai banchi della minoranza è intervenuta Daniela Cassini «Se ci sono zone d'ombra di connivenza tra politica e malaffare all'interno del casinò, si faccia luce» ha chiesto. La discussione in aula si è poi allargata alla gestione generale della casa da gioco, per cui sono state sollevate alcune critiche da parte dell'opposizione.
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