Quelli che ci credono (e hanno risposto alla mail del «Giornale»)

Mario Giordano ringrazia i lettori del Giornale che hanno risposto numerosi alla sua lettera dedicata a tutti coloro che ancora credono nell'Italia e che si impegnano per migliorarla

Quelli che ci credono (e hanno risposto alla mail del «Giornale»)

Caro direttore, ho ricevuto la sua mail e sinceramente la cosa mi ha fatto gioire. Vedere che c'è ancora tanta gente che ci crede, che lavora a testa bassa, che non va in piazza a protestare pretestuosamente, che non urla e sbraita al vento. Io ci ho creduto fin da piccolo. Ed ora che non sono più piccolo, ma neopensionato (felicemente), ci credo ancora. C'è chi vuole farci credere che tutti gli italiani sono scontenti, demotivati, inc...i, ma non è cosi. La maggior parte lavora e fatica, tira la carretta e dorme poche ore per notte perché ha i pensieri di come mandare avanti la baracca. Io ero uno di questi. Un caro saluto e, stia tranquillo. IlGiornale lo acquisto tutti i giorni... Luciano Bellesia - via mail

Forse vi devo qualche spiegazione. Come sapete abbiamo impostato la nostra campagna di rilancio sull'«Io ci credo», cercando di spargere nel Paese qualche messaggio di fiducia e di speranza (ce n'è così bisogno). Stavamo pensando a come far arrivare queste parole a più persone possibile e i nostri grandi capi di Internet, Alberto Taliani e Andrea Pontini, se ne sono usciti con una proposta: «Prepara una lettera per chi è iscritto al sito del Giornale», mi hanno chiesto. L'ho scritta. L'abbiamo spedita. Ed è la mail che ha trovato nella sua posta elettronica, caro Luciano.

Sono stato invadente? Forse un po'. Non ho neanche bussato. Non ho chiesto permesso. Però ci tenevo davvero. E, devo dire, che le risposte che ho ricevuto mi hanno commosso. Tante, belle, forti. Siamo davvero molti, sapete? Una fila infinita di persone che, come lei, ogni giorno lavorano a testa bassa, tirano la carretta senza andare in piazza a sbraitare e a protestare, e da noi possono trovare un posto dove sentirsi a casa loro.

«Non ho grandi storie da raccontare», scrive per esempio Carla Repossi, «solo la mia battaglia per la vita, che è stata lunga e difficile, con le sue gioie e i suoi dolori. Come per tutti. Con tante delusioni e tante arrabbiature, ma anche con tanta determinazione per andare avanti. Continuiamo la battaglia, caro direttore. Trovare in edicola il Giornale al mattino è di grande aiuto».

Grazie Carla, grazie a tutti. E mi raccomando: non perdiamoci di vista.

Mario Giordano

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