Qui si vincono le malattie intestinali

Qui si vincono le malattie intestinali

Sono oltre 150mila gli italiani, soprattutto giovani,che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici). Un ventaglio di patologie ritenute ancora relativamente rare,ma la cui frequenza è in costante aumento. Le più diffuse sono la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. Ne parliamo con Sandro Ardizzone, uno specialista che svolge la propria attività di ricerca, diagnosi e cura all'ospedale Sacco di Milano, un centro di eccellenza tra i primi in Europa nell'area gastroenterologica per numero di casi trattati (oltre 4500 all'anno) e presenza nelle principali pubblicazioni scientifiche estere. Questo Centro ha la casistica più numerosa in Europa, di pazienti sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche.
La cura delle malattie infiammatorie intestinali ha compiuto grandi passi avanti in questi ultimi anni sia per il maggior ricorso in fase di diagnosi ad indagini cliniche laboratoristiche e strumentali ( ileo-coloscopia con biopsie, ecografia, RNM e TAC), sia per la disponibilità dei farmaci biologici.
L'ospedale Sacco è stato tra i primi in Italia a curare l'Aids ed è conosciuto ed apprezzato anche per la sua cardiochirurgia, la reumatologia, l'oculistica. Ardizzone, nato a Castelvetrano (Trapani), laureatosi all'università di Palermo, è da quasi vent'anni all'ospedale Sacco dove è responsabile dell'Unità di malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) nell'ambito dell'Istituto diretto dal professor Roberto de Franchis, cattedra di gastroenterologia all'università di Milano. Questo dipartimento, fondato da Bianchi Porro, un pioniere della gastroenterologia italiana negli anni Settanta e Ottanta, assieme a Barbara, Torsoli, Cheli, comprende anche l'unità di endoscopia digestiva (Giampiero Manes) e di ecografia dedicata (Giovanni Maconi).
«La colite ulcerosa - precisa Ardizzone - ha cause ignote e si caratterizza per le sue fasi di attività con periodi di remissione. Colpisce i giovani. Per lo sviluppo di sintomi quali diarrea, emorragia digestiva, dolore addominale, perdita di peso, febbre, la qualità di vita di questi pazienti è compromessa. Moltre le complicanze che coinvolgono l'apparato articolare, l'occhio e la cute, epatiche, emboliche, polmonari. Tra quelle intestinali stenosi, ascessi,fistole (più frequenti nella malattia di Crohn) o anche tumore del colon-retto, nella colite ulcerosa». Al Sacco è operativa una chirurgia ( Gianluca Sampietro), presso la cattedra di chirurgia II° (diretta da Diego Foschi).
«I pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali - precisa Ardizzone - devono essere costantemente seguiti e monitorati da centri altamente specializzati, dove è possibile disporre del chirurgo, del patologo, reumatologo, oculista. L'approccio clinico deve essere sempre multidisciplinare. La terapia si avvale di presidi farmacologici tradizionali (salazopirina, mesalazina, corticosteroidi, immunomodulamnti), ma anche delle innovative cure biologiche. Attualmente, in Italia, i farmaci ammessi sono gli anticorpi monoclonali ant-TNF (infliximab e adalimumab ). Nuove terapie biologiche sono attese nel breve futuro».


Al Sacco si svolgono ogni anno incontri sulle Mici, oltre ad un congresso con molti docenti esteri e vari corsi di formazione per specializzandi. All'inizio di marzo si terrà un congresso internazionale sul rischio neoplastico. A fine gennaioverrà creata una micro onlus, una associazione di pazienti con queste patologie che favorira la ricerca.

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