Da Quinto a Quarto scoprendo arte e osterie

Da Quinto a Quarto scoprendo arte e osterie

Sino a meno di due secoli fa, da levante si raggiungeva Genova percorrendo l'antica strada romana, arrivando in città dopo aver superato il Bisagno col ponte di Sant’Agata, ed immettendosi verso il centro genovese lungo l'attuale via San Vincenzo. Oggi le cose sono profondamente cambiate ed almeno due strade, la Litoranea e Corso Europa, oltre all'autostrada A12, collegano il levante con Genova.
Ma può essere una singolare e simpatica scoperta, percorrere ancora quel tratto di strada romana, praticamente ancora intatto e ininterrotto come tracciato, che dalla parrocchiale di San Pietro di Quinto arriva alla parrocchiale di Santa Maria della Castagna a Quarto. Un percorso parallelo alle moderne direttrici, ma un percorso in un mondo che ancora sa di paese, che ricorda i borghi di campagna del nostro entroterra e che, pur snodandosi in zone urbanizzate, sembra evitarle, nasconderle alla vista di chi lo percorre.
Lo proponiamo come una passeggiata che può compiere in un pomeriggio di sole. Partendo dalla chiesa di San Pietro di Quinto si attraversa il rio San Pietro, un «beudo» che sorge dalle pendici del Monte Fasce, con l'immancabile colonia di germani. Ci si inoltra nella strada stretta da gruppi di antiche casette, ordinate, con le facciate dipinte al modo genovese. Quasi ogni casa ha in facciata la sua edicola con la statua della Vergine, testimone di antiche devozioni. Si incrociano altre stradine dai nomi antichi, il Crosino, (una breve «crosa») via Palloa («palloa» il pioppo nell'antico dialetto), via Cuniolo (un terreno a forma di «cuneo»). In molti tratti resta ancora l'antica pavimentazione con la passiera in mattoni rossi e i ciottoli di fiume ai lati. La strada sale, poi ridiscende, e questo più volte, superando coste e attraversando piccoli ruscelli: dopo il San Pietro il Bagnara, poi il Quarto, il Castagna. La strada costeggia antichi muri di cinta, in pietra grezzamente intonacata, oltre i quali sembrerebbe poter trovare ancora i vecchi orti, le vigne gli uliveti, spesso tuttavia si scopre un moderno condominio. Ma, accanto alle casette che in tanti punti sorgono ai bordi della strada, ecco anche qualche villa signorile, dalla facciata elegante, il portale, ma anch'essa è ormai un condominio. Come pure trasformato in residenza è l'antico Laboratorio Femminile che le Suore Nazarene aprirono lungo la via Romana della Castagna con una cappella a pian terreno.
Sopravvivono ancora piccoli negozi, un'osteria, il bar latteria; a Quinto si incontra anche la casa natale di Giacomo Lercari, Cardinale Arcivescovo di Bologna, figlio di un nostromo quintese. Una lapide qui collocata nel 2004 ne ricorda la figura. Accanto al ruscello, troviamo anche gli antichi «trogoli» di Quarto dove in tempi non troppo lontani le donne che ancora non conoscevano lavatrici ed ammorbidenti, si recavano a fare il bucato, cogliendo l'occasione per gli immancabili discorsi, arricchiti magari dall'ultimo «ciaeto»...
Un'ultima salita e raggiungiamo la chiesa della Castagna, con le sue belle mura di pietre conce, e le bifore del campanile.

Già esistente nel 1182 e ricostruita nel Seicento, conserva in facciata tracce della primitiva costruzione. Una visita al suo interno ci consente di osservare la celebre pala di Luca Cambiaso con la Vergine e i Santi Rocco Sebastiano ed Erasmo, recentemente esposta alla mostra sul grande maestro del Cinquecento europeo.

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