Ragazzine sequestrano un bus

Sono state sorprese a «giocare» per strada. E fin qui nulla di male, avendo le due ragazzine 12 e 13 anni. Peccato che come giocattolo avessero scelto un autobus dell’Atac. Proprio uno vero, di quelli grandi e grossi, della linea 52, fermo al capolinea a Tor Bella Monaca. Le due aspiranti conducenti si erano impossessate dei comandi, aprivano e chiudevano le porte, e forse di lì a poco avrebbero messo in moto il mezzo. Una situazione decisamente pericolosa, che ha allarmato il conducente vero, pure abituato a vederne di tutti i colori su una linea di frontiera, teatro spesso di aggressioni, violenze o atti di bullismo. Ma di certo non gli era mai capitato di trovare il suo posto di lavoro occupato.
Tutto accade ieri mattina attorno alle 10 al capolinea del 52. Il conducente nota l’anomalia e subito si rivolge alle tre vigilesse del presidio fisso, Marina, Raffaella e Luana, agenti e madri di adolescenti. Le tre «pizzardone» portano le due ragazzine al comando dell’VIII gruppo, e qui inizia un’interrogatorio quasi surreale condotto dal comandante stesso, Antonio Di Maggio. Che di fronte alla sfrontatezza delle due («a comanda’, ma stavamo solo a gioca’, mica facevamo niente di male...») decide di passare la patata bollente a una delle tre agenti-mamme e a un’assistente sociale, mentre qualcuno si incarica di avvertire le mamme delle due ragazzine. Che frequentano (si fa per dire) una la seconda e una la terza media ed esibiscono tutto il corredo delle ragazzotte di periferia: unghie laccate di rosso, gomma da masticare in bocca, piercing, tuta e sneaker ai piedi. Le agenti indagano: perché vi siete messe a giocare con i comandi dell’autobus? «Volevamo scherza’ con un nostro amico...». E come andate a scuola? «Mah, bene e male...». A questo punto le due donne improvvisano una interrogazione. Aprono uno dei libri negli zaini e chiedono a casaccio: sapete cos’è il genocidio?. «È storia, che ne so», la disarmante risposta. Ma le Signorie, chi erano i Signori? «Quelli che hanno i soldi», l’altra epocale risposta. Ancora: Romolo e Remo chi erano? «So’ quei due che stanno sotto il lupo, uno ha un mese e l’altro tre mesi». Matematica: come si calcola il perimetro del rettangolo?. «Base per altezza...». Sicura? «Ma che ne so...».
Ecco le madri. Una è arrabbiata con la figlia, l’altra quasi rassegnata. Da tempo si è arresa e ha affidato la figlia a un assistente sociale dell’VIII Municipio.

Devono firmare una verbale «di consegna» delle rispettive figlie. Ma il comandante le ammonisce: «Oggi hanno giocato, domani potrebbero incontrare persone poco per bene, tenetele sotto controllo». Tutte a casa, un’altra giornata è passata a Tor Bella Monaca.

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