Luciana Baldrighi
Giancarlo De Carlo recentemente scomparso a 85 anni, di cui oltre 50 dedicati allarchitettura, viene ricordato con un libro «Le ragioni dellarchitettura» edito da Electa (260 pagine, 35 Euro) e dalla Facoltà di Architettura di Milano. Proprio allinterno del Dipartimento di Scienze delle Territorio dellateneo, il professor Marco Albini ha organizzato una serie di incontri (a partire dal 16 luglio) durante i quali si commenterà anche lultimo volume di De Carlo, già nelle librerie.
In concomitanza una mostra a Roma promossa dalla Direzione Generale per lArchitettura e lArte Contemporanea in collaborazione con il Centro Georges Pompidou e lIstituto Universitario dellArchitettura di Venezia, che si terrà al Museo Nazionale delle Arti del XX secolo fino al 18 settembre, dove si possono ammirare progetti, disegni, video, fotografie, installazioni multimediali che raccontano un personaggio anticonformista, complesso e inesauribile e 50 anni di architettura italiana. Lesposizione voluta dal Ministero per i Beni Culturali da Margherita Guccione e Alessandra Vittorini del DARC che ha curato anche il catalogo con contributi di Massimo Cacciari, Renzo Piano, Paolo Ceccarelli ed altri.
De Carlo viveva a Milano in via Mascheroni, alle spalle diverse lauree «ad honoris causa», di cui lultima nel 2004 accompagnata da una medaglia doro consegnatagli dal Presidente della Repubblica «in quanto figura indispensabile per la storia dellarchitettura italiana». Riconoscimenti per la dedizione di questo straordinario professionista alla progettazione e allinsegnamento dellarchitettura sono arrivati sia in Italia che negli Stati Uniti. È stato presidente dellAccademia di San Luca. Era di casa alla Triennale per numerose conferenze, in cui la sua capacità di critico trascinava studenti e colleghi. Con Franco Albini e Piero Bottoni ha partecipato al «Movimento Studi dArchitettura», nato a Milano negli anni Sessanta, e ha partecipato a vari congressi internazionali del Ciam.
Nel suo «curriculum», i centri universitari di Urbino, Siena, Pavia, Catania; diversi piani regolatori; le case popolari di Terni (Villaggio Matteotti) e Mazzorbo, la laguna veneta, un progetto per Beirut di straordinaria bellezza, lo Wadi Abou Jmeel, un insieme di importanti residenze nel Friuli, a Sesto San Giovanni, una sistemazione guida per Firenze e degli edifici per lUniversità di Pavia. La residenza di Palazzo Ducale e il Teatro Sanzio di Urbino testimoniano la dedizione verso un recupero e un restauro rispettoso delloriginale, della storia, che si può notare anche nella Facoltà di Economia a Palazzo Battiferri e alla Facoltà di Magistero, sempre di Urbino, dove le nuove strutture moderne ben si compenetrano alle antiche. A Catania, il Polo universitario del monastero dei Benedettini è lultimo suo grande restauro terminato questanno.
Misurarsi con la storia è stata da sempre la passione di De Carlo: a Genova si è trovato invece per il concorso internazionale di «Ponte Parodi» bandito dallente Porto Antico, a confrontarsi con semplificazioni concettuali giocando un concetto astratto da incastrare in una connotazione storica molto atipica. De Carlo si è dedicato con passione anche sul fronte del «sociale» come nel caso del Palazzo per gli Anziani di Ancona. Amante dellarte e della musica, a Salisburgo ha pensato al Museo della città.
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