Il presidente cubano Raul Castro è arrivato in Angola per la seconda visita in meno di sei mesi nel Paese africano ricco di petrolio e storicamente alleato dell'Avana. L'incontro tra Castro e il presidente angolano Josè Eduardo dos Santos servirà ad «analizzare la cooperazione tra i due Paesi», riferisce in termini molto burocratici l'agenzia statale Angop di Luanda, precisando che dopo la firma di una serie di accordi bilaterali verrà offerto un banchetto all'ospite cubano: in sostanza è probabile che si parli di petrolio, di cui l'Angola è ricco e di cui Cuba ha molta necessità.
La collaborazione tra i due Paesi risale alla guerra civile che in Angola è durata 27 anni dopo l'indipendenza ottenuta dal Portogallo nel 1975. Decine di migliaia di soldati di Fidel Castro, in base a un accordo con l'Unione Sovietica sancito nel contesto della guerra fredda Usa-Urss, arrivarono per combattere al fianco dei guerriglieri marxisti dell'Mpla contro i rivali dell'Unita e dell'Fnla sostenuti dagli Stati Uniti. La guerra in Angola costò la vita a circa mezzo milione di persone.
Oltre all'appoggio militare al regime marxista (il leader dell'Mpla Agostinho Neto divenne presidente dell'Angola indipendente), Cuba ha inviato in Angola migliaia di medici, infermieri, docenti e tecnici e ha messo a disposizione borse di studio sull'isola per ventimila ragazzi angolani.
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