C’era una volta la legge truffa. Adesso c’è il referendum truffa. Benvenuti nelle meraviglie del new deal veltroniano. Povero Walter: una volta imitava Kennedy, ora si è ridotto a fare il verso a Di Pietro. E non riuscendo ancora a eguagliarlo nella raccolta di strafalcioni, si accontenta di scimmiottarlo nella raccolta delle firme. Ma così facendo si tira dietro il riluttante partito in un'avventura che, di fatto, è già un film. La «Stangata».
Per rendersene conto basta ascoltarli. «L'obiettivo del referendum è ridurre i tagli», dice Veltroni. «Bisogna rimediare ai tagli irrazionali», proclama l'inconsapevole Pina Ridens Picierno, l'ombra delle politiche giovanili. E l'ex ministro Fioroni si lancia in espressioni barricadiere che fanno a pugni con il suo pacioso grigiore: «Le famiglie toccheranno con mano gli effetti dei tagli. E arriveranno al referendum con la baionetta tra i denti e la bava alla bocca». La bava alla bocca? E il fuoco dalle narici, no?
L'inganno è evidente: gli italiani verranno invitati a firmare per «evitare i tagli». Facile, no? Vuoi che la scuola di tuo figlio contribuisca al risanamento dei conti pubblici o preferisci che abbia fondi illimitati e magari palestre con spalliere placcate in oro? Quasi viene voglia di firmare anche a me. Ma in realtà il referendum non c'entra nulla con la questione economica, che è contenuta non nel decreto Gelmini ma nella Finanziaria di Tremonti. Che non è (ed evidentemente non può essere) l'oggetto della consultazione popolare.
Dunque, il walter-bidone è chiaro. Anche perché Veltroni si atteggia a Marco Pannella, ma in realtà sembra Totò, quando vuol vendere la Fontana di Trevi ai turisti. Ha la stessa faccia tosta. Lancia la raccolta firme dicendo che così si abrogheranno i tagli e invece, al massimo, abrogherà il grembiulino. Questo, infatti, è il contenuto del decreto Gelmini, vero oggetto del referendum: maestro unico, voto in condotta, educazione civica. E appunto il grembiule. Spenderemo quindi milioni di euro per sapere se è giusto che gli scolaretti vestano la divisa col fiocco? Proprio così. Se volete firmate. Ma attenti che sotto non ci sia una cambiale.
Il raggiro democratico, d'altra parte, è l'inevitabile conclusione del caos organizzato con cui la sinistra ha mobilitato la piazza. Studenti liceali e studenti universitari hanno protestato per giorni e giorni chiedendo l'abrogazione del decreto Gelmini, fingendo di non sapere o non sapendo proprio che quel provvedimento non li sfiorerà minimamente. Li hanno imbrogliati. E siccome è venuta proprio bene, ora pensano di imbrogliare tutti gli italiani.
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