La Regione apre all’Aquila la sua casa dello studente: «Il simbolo della rinascita»

nostro inviato a Coppito (L’Aquila)
Le case dell’Aquila sono state costruite in 110 giorni. Un record. Battuto però dalla nuova casa dello studente di Coppito, realizzata in appena 87 giorni. Un bel lavoro di squadra, messo a segno grazie a un finanziamento di sette milioni di euro concessi dalla Lombardia (di cui 500mila dati dall’Avis) e grazie a un cantiere, super veloce, gestito da una ditta altoatesina. «Ecco cosa intendiamo per federalismo - spiega il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi -. Abbiamo dimostrato che la comunità nazionale, quando serve, si stringe come una famiglia». La struttura, costruita con criteri antisismici, conta 122 letti, un auditorium, una sala musica, una palestra e da oggi stesso ospiterà gli studenti. Sono quattromila gli universitari fuori sede che hanno già chiesto di tornare a vivere a l’Aquila. Non importa se dovranno frequentare le lezioni in aule improvvisate qua e là, non importa se dovranno sostenere esami e tesi di laurea in qualche container. L’Aquila è diventata la loro seconda città. Guardano il loro nuovo residence e sorridono: «C’è tanto legno, il legno ci dà sicurezza». Non hanno più paura, ma solo voglia di ripartire.
Il significato della nuova casa dello studente è proprio questo: dare un segnale di rinascita. Si tratta della prima opera pubblica completata e permette agli studenti, anima della città, di ritornare. Otto di loro sono morti sotto le macerie dell’ex residenza dello studente, altri 47 hanno perso la vita sotto le loro case nel centro storico. In tanti però torneranno a ripopolare l’Aquila. Il nuovo centro studentesco, costruito su un terreno dell’arcidiocesi, sarà gestito da una fondazione cattolica e non più, come in precedenza, dall’Adsu, l’azienda per il diritto allo studio. Tutto è pronto per dare una stanza agli studenti, giusto in tempo per l’inizio dell’anno accademico. «Diamo un contributo alla voglia di rinascere dell’Abruzzo - spiega il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni -. I giovani rappresentano l’investimento più importante e noi abbiamo voluto fare la nostra parte. Questo si chiama federalismo responsabile». La casa dello studente porterà il nome di San Carlo Borromeo, il patrono della Lombardia che nel 1500 fu vicino alla popolazione colpita dalla peste. «Un simbolo del fare» sostiene Formigoni proponendolo come esempio per incoraggiare chi, dallo scorso aprile, sta ricostruendo l’Abruzzo, pezzo dopo pezzo. «C’è stata una grande gara di solidarietà - ringrazia il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente -. Un gesto commovente che ha alleviato le nostre sofferenze».

Un ringraziamento di cuore è arrivato anche da Stefania Pezzopane, battagliera presidentessa della Provincia dell’Aquila: «I primi giorni dopo il terremoto ho pensato che fosse la fine di tutto, che fosse impossibile ripartire. Grazie alla forza che ci hanno dato in tanti, tra le prime file la Regione Lombardia, abbiamo ricominciato e i nostri ragazzi sono tornati a sorridere».

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