In occasione della decisione di riqualificare la casa natale di Johnny Cash, trasformandola in un museo, abbiamo chiesto al professor William Ferris, per anni docente di storia e folklore del Sud presso la University of North Carolina e autore del libro Il blues del Delta, di tracciare un quadro dell'uomo e della cultura che lo ha generato.
Johnny Cash è nato in una zona rurale dell'Arkansas. Cos'è stato fatto per preservare la sua eredità spirituale?
«Johnny Cash è cresciuto a Dyess, Arkansas, e l'Heritage Sites Program dell'Arkansas State University ha restaurato la sua casa, facendone un museo. Visitare la casa natale di Cash ci aiuta a comprenderne meglio la carriera musicale e la dedizione mai sopita per le famiglie della classe operaia, nere tanto quanto bianche. Nel corso della Grande Depressione, quando i contadini, inclusa la famiglia di Cash, persero la loro terra, il presidente Franklin Roosevelt acquistò due ampie distese di terra e assicurò a ciascuna famiglia una casa, con tanto di fienile e un appezzamento da 20 a 40 acri. La Dyess Colony, con i suoi 16.000 acri di terra, era limitata ai contadini bianchi e la famiglia Cash fu tra le 500 famiglie selezionate per partecipare a tale esperimento. Un programma simile venne implementato nell'Arkansas su 18.000 acri di terra nel Plum Bayou e attraverso case popolari per le famiglie di colore a Lakeview».
Non si direbbe che la famiglia di Cash se la passasse molto meglio di quella dei vicini di colore. Crescere in quell'ambiente lo rese solidale alla povertà?
«Johnny Cash lavorò nei campi della fattoria di famiglia. Per questo, conosceva bene la povertà e la fatica necessarie per sopravvivere. Tali radici lo fecero sentire vicino alle famiglie delle persone di colore le cui difficoltà rispecchiavano le sue. La sua vita nella parte dell'Arkansas del Delta lo plasmò profondamente. Cash capiva che la sua musica country e il rockabilly avevano radici simili a quelle dei cantanti di blues del Delta provenienti dall'Arkansas e dal Mississippi».
Quant'era autenticamente religioso Cash?
«Cash e i tutti i suoi familiari crebbero in chiesa, dove cantavano inni e musica gospel. La religione era l'ispirazione dietro il suo talento musicale. Quando Sam Phillips registrò il suo disco Million Dollar Quartet con Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins ed Elvis Presley durante un'esibizione improvvisata alla fine del 1956 presso la Sun Records di Memphis, molte delle canzoni cantate dai quattro artisti erano inni e brani gospel».
Quant'è importante il ruolo dell'evangelismo e della religione in ambienti come quelli?
«L'evangelismo e la religione sono parti essenziali del Sud degli Stati Uniti. Una volta effettuata la mietitura, le chiese ospitavano revival religiosi e battezzavano nuovi adepti che si univano alla comunità. La musica era un aspetto fondamentale di tali eventi e Cash conosceva bene quella musica. La religione definì la sua vita nel modo più profondo e si espresse attraverso la sua musica».
La propensione pericolosa di Cash per alcol e droghe nasceva dai suoi turbamenti o era un semplice aspetto di una vita da rockstar?
«L'abuso di alcol tra gli artisti blues tanto quanto country & western è comune. I juke joint e gli honky tonk erano i locali in cui le coppie andavano a bere e a ballare nei weekend, accompagnati da orchestrine blues e country. L'abuso di alcol è legato alla musica di generazioni di persone che bevevano e ballavano il sabato sera e poi andavano in chiesa la domenica mattina. I problemi di Cash con droga e alcol erano quasi una costante della vita di ogni musicista sudista».
Per noi italiani è difficile capire cosa sia il country blues
«Il country blues è una forma di blues rurale del Sud, ispirata dai canti di lavoro e altre cose ancora. Lo si suonava con la chitarra acustica nelle case e nelle bettole in cui la gente ballava e beveva liquore di mais da due soldi. È stato il country blues a originare il blues elettrico. Grandi nomi come Muddy Waters, John Lee Hooker, Howlin' Wolf e B.B. King sono partiti da lì».
Esistono eredi spirituali di Johnny Cash?
«Rosanne Cash e Marty Stuarti hanno ridefinito con forza la sua musica. Rosanne omaggia il padre e ne reinterpreta con passione il retaggio musicale. La sua recente A feather's not a bird è una delle canzoni più belle mai scritte, incorporando musica country e cultura sudista. Anche Marty ha radici profonde nella musica tanto quanto nella famiglia di Johnny Cash.
Bambino prodigio con il mandolino e la chitarra, a 12 anni è entrato in un gruppo gospel, due anni dopo nel gruppo bluegrass di Lester Flatt e, otto anni più tardi, nella band di Johnny Cash. È lui ad aver scattato l'ultima foto del suo eroe prima che morisse. Tutto ciò che fa onora il suo mentore».
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