La Repubblica sociale sotto il Terzo Reich

Un libro della storica Monica Fioravanzo ricostruisce i rapporti fra Mussolini e Hitler nell'epoca di Salò

Una Repubblica di cartapesta. La Repubblica Sociale Italiana. Dominata, in realtà, dai tedeschi. Monica Fioravanzo, storica, ci racconta in libretto agile e chiaro quei diciannove mesi terribili in cui l'Italia fu spezzata in due: Mussolini e Hitler, appena pubblicato da Donzelli Editore. C'è una scuola di pensiero, assai diffusa, secondo cui Mussolini accettò di mettersi a capo del Governo quasi «sacrificandosi» per il bene del Paese. Monica Fioravanzo smentisce questa impostazione. Mussolini scelse consapevolmente la sfida, ma non per questo l'Italia fascista sfuggì alla morsa dell'occupazione nazista. Alcune zone, come il Litorale Adriatico e il Trentino Alto Adige furono letteralmente strappate all'Italia e annesse al Reich, con effetti paradossali, come il divieto assoluto di fare propaganda in quei territori per il fascismo. Ma era tutta l'Italia di Salò a non avere voce: perfino la scelta della capitale fu imposta da Berlino e umiliante fu la vicenda dei militari internati in Germania che Mussolini e Graziani avrebbero voluto riportare in Italia per poi ributtarli nella fornace bellica.

Impresa impossibile perché di fatto quei soldati rimasero bloccati, furono in parte utilizzati come lavoratori e in ogni caso gli accordi raggiunti fra le due parti non furono rispettati dai tedeschi. Che, in quella fase, diedero anche il peggio di se rastrellando gli ebrei italiani che fino all'estate del '43 erano rimasti liberi nelle loro città.

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