Teheran - Esplode la rabbia. Gli scontri non scemano. Anzi. Oltre cento esponenti riformatori sono stati arrestati nella notte a Teheran, a seguito della campagna di polizia scattata dopo le proteste contro l’esito del voto. Anche Mir Hossein Mousavi, il leader moderato che ha conteso la vittoria al presidente uscente, sarebbe agli arresti domiciliari: gli è stato impedito di apparire in pubblico mentre erano in corso le manifestazioni di protesta nella capitale iraniana. Serpeggiata la notizia il paese è statomesso nuovamente a ferro e fuoco: banche, uffici pubblici e chioschi per la vendita di giornali sono stati attaccati dai manifestanti. Ma Ahmadinejad: "Voto libero e autentico".
Oltre cento arresti Oltre un centinaio di riformisti sono stati arrestati nella notte in Iran nel corso delle forti proteste scoppiate a Teheran. Dei dirigenti del movimento riformista arrestati ieri tre sono stati rilasciati questa mattina. Tra questi, l’ex vice presidente del Parlamento Mohammad Reza Khatami, fratello dell’ex presidente Mohammad Khatami. Rajab Ali Mazrui, un dirigente del Mosharekat, il principale partito riformista, ha detto di non avere invece notizie sulla sorte di altri dirigenti del movimento arrestati anch’essi ieri, in particolare l’ex vice ministro dell’Interno Mostafa Tajzadeh, l’ex vice ministro degli Esteri Mohsen Aminzadeh e l’ex portavoce del governo Khatami, Abdollah Ramazanzadeh. Mazrui ha sottolineato che gli arresti sono avvenuti per impedire un incontro che il Mosharekat aveva ieri in programma con Mussavi. Anche quest'ultimo si troverebbe agli arresti domiciliari. Mussavi, infatti, non si vede in pubblico dalla sera di venerdì, quando in una conferenza stampa aveva rivendicato la vittoria. Un altro incontro con i giornalisti, inizialmente programmato per ieri, è stato cancellato. Mussavi ha fatto sentire ieri la sua denuncia di pesanti brogli nelle elezioni attraverso un comunicato pubblicato dal suo sito Qalam News, che oggi è stato oscurato, insieme a diversi siti riformisti, compreso quello di un altro ex candidato, Mehdi Karrubi.
Teheran tra le proteste Dopo che le proteste contro la vittoria di Ahmadinejad erano sfociate in una vera e propria rivolta di piazza, Mousavi ha lanciato ieri ai suoi sostenitori un appello alla calma e ad evitare la violenza in un comunicato pubblicato sul sito della sua campagna elettorale. Migliaia di giovani sono scesi in strade, affrontando le forze dell’ordine. Teheran è stata teatro di veri e propri moti e in serata le forze dell’ordine non erano ancora riuscite a riportare la calma nella capitale. Secondo il sito di al Arabiya, tre persone sarebbero morte. "Le irregolarità nello scrutinio presidenziale sono molto gravi ed avete ragione a sentirvi feriti", ha dichiarato ai suoi sostenitori Mousavi. "Nello stesso tempo, vi chiedo fermamente di non aggredire alcun individuo o gruppo, di non perdere la calma e di prendere le distanze da qualsiasi azione violenta", ha affermato ancora.
Preoccupazione per le irregolarità elettorali Le prime reazioni della comunità internazionale all’elezione di Ahmadinejad sono accomunate dalla "grande preoccupazione" per le "presunte irregolarità" alle elezioni presidenziali in Iran e per le "violenze" che sono seguite. È questa, ad esempio, la posizione espressa dalla presidenza ceca dell’Unione europea, che spera nella ripresa del "dialogo sulla questione nucleare". "La presidenza attende che il nuovo governo della Repubblica islamica dell’Iran si assuma le sue responsabilità nei riguardi della comunità internazionale e rispetti i suoi obblighi internazionali", ha aggiunto la presidenza Ue. Da parte loro, gli Stati Uniti sperano che il risultato delle elezioni in Iran rifletta "la genuina volontà" del popolo iraniano, mentre la Francia ha reagito con freddezza all’annuncio della rielezione di Ahmadinejad, sottolineando che i risultati ufficiali sono contestati dall’opposizione. "Abbiamo preso atto dei risultati delle elezioni presidenziali come li hanno annunciati le autorità iraniane, che riconfermano, per un secondo mandato, Ahmadinejad alla guida del governo iraniano e anche delle contestazioni da parte di due candidati", ha dichiarato il ministero degli Esteri francese in un comunicato. "Continuiamo a seguire la situazione da vicino", ha aggiunto il Quai d’Orsay.
La rielezione di Ahmadinejad Ahmadinejad, ieri, aveva parlato di una "grande vittoria" al termine di un’elezione svolta in modo "totalmente libero".
Ahmadinejad, rieletto con il 62,63% dei voti, aveva quindi attaccato i media stranieri per come hanno coperto l’evento: "E' stata una grande vittoria", ottenuta anche contro le "organizzazioni della propaganda all’esterno dell’Iran e qualche volta anche all’interno, totalmente mobilitate contro il nostro popolo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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