Il retroscena New York, per il seggio di Hillary rivolta contro la Kennedy

«È pronta per la ribalta», ha dichiarato in questi giorni suo cugino Robert F. Kennedy junior. Eppure sul nome di Caroline (foto in basso) cominciano a concentrarsi malumori, critiche personali e politiche e persino battute ironiche di molti democratici insoddisfatti.
Figlia dell’ex presidente Jfk, un breve passato da giornalista e laurea in legge (mai sfruttata davvero), l’erede Kennedy, 51 anni, sta pregustando in questi giorni l’ipotesi di sostituire Hillary Clinton nel seggio rimasto vacante al Senato dopo la nomina dell’ex first lady a segretario di Stato. Quelle che erano solamente voci, negli ultimi giorni sembrano aver preso corpo. Ma insieme all’indiretta conferma delle aspirazioni di Caroline hanno preso corpo anche le polemiche su di lei e sul suo spessore politico.
«Esperienza» è la parola che pesa come un macigno tra i suoi detrattori, convinti che l’unico «merito» di Caroline sia di aver appoggiato Obama per la Casa Bianca. Un «merito» che tra l’altro continua a irritare i democratici dello Stato di New York, sostenitori della sfortunata corsa della signora Clinton e che potrebbero ora vedere il suo seggio occupato dalla «traditrice» di Hillary. Una traditrice recidiva considerato che anche quando era alla guida del team cui Obama aveva affidato il compito di cercare un vice, Caroline preferì Joe Biden a Hillary.
«Non è una jihad, ma mentirei se non dicessi che i sostenitori della Clinton si risentirebbero per la sua nomina», ha riferito il repubblicano Anthony Weiner, vicino all’ex first lady. «Il punto - dice Hank Sheinkopf, consulente democratico - è la sua esperienza. Sarà in grado di fare quel che è necessario?».

In effetti la figlia dell’ex presidente non ha un curriculum da veterana: un paio di libri a due mani, raccolta fondi per beneficenza e un passato da portavoce della famiglia. Qualcuno affonda il dito nella piaga, come il congressista Gary Ackerman: «Non mi pare che sia particolarmente qualificata, tranne che per il cognome, come Jennifer Lopez. Ma non nominerei senatrice J. Lo... ».

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