Ricerche avanzate a Siena per la cura dei tumori

nostro inviato a Siena

Le grandi speranze passano anche nelle piccole città. Non a caso sono stati più di 500, nel corso del 2007, i malati di tumore provenienti da tutta Italia rivoltisi allo staff del dottor Michele Maio, direttore dell’Immunoterapia Oncologica presso il Policlinico le Scotte di Siena. Erano 120 nel 2005 e 250 nel 2006, con una progressione che testimonia da un lato la professionalità del team e dall’altro le particolari innovazioni terapeutiche qui sperimentate. E la buona notizia è che proprio nei giorni scorsi questa punta avanzata della ricerca ha potuto entrare nei nuovi locali disegnati in base alle esigenze operative richieste dalle specificità dei trattamenti eseguiti, con l’offerta di un migliore comfort e la disponibilità di sei letti di day hospital.
«Si tratta di un reparto unico a livello nazionale – sottolinea il dottor Maio, laureato a Napoli ma con esperienze presso prestigiose strutture internazionali come il New York Medical College negli USA e nazionali come il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano – in quanto pur trattandosi di un’unità di oncologia medica, il suo focus principale è la terapia immunologica del cancro». Particolare attenzione è dedicata all’utilizzo della vaccinoterapia del cancro, che si differenzia dalla vaccinazione diretta contro gli agenti infettivi, in quanto viene intrapresa in presenza di malattia, con l’obiettivo principale di stimolare una risposta immunitaria anti-tumorale tramite l’utilizzo di differenti agenti terapeutici quali gli antigeni tumorali che sono proteine espresse proprio dalle cellule tumorali.
«I nuovi approcci terapeutici di tipo immunologico derivano dalla conoscenza di molteplici meccanismi molecolari coinvolti nella trasformazione neoplastica e nella progressione della malattia, nonché dai meccanismi che regolano l’interazione tra le cellule neoplastiche e il sistema immunitario del paziente affetto da cancro», spiega Maio, che da anni ha attivato studi clinici con nuovi agenti terapici volti a combattere diverse neoplasie, dal cancro al polmone al carcinoma renale, dal mesotelioma pleurico al cancro del colon-retto, dal tumore alla mammella al melanoma. E proprio contro quest’ultima terribile neoplasia lo staff senese ha attivato nove diverse sperimentazioni, alcune già chiuse, altre ancora in corso.

La Timosina Alfa 1, per esempio, una proteina fisiologicamente prodotta dall’organismo, oltre ad aver rivelato ottima tolleranza e assenza di effetti collaterali, «ha mostrato un aumento dei mesi di vita dei pazienti e in alcuni casi anche la completa regressione della malattia», dice Maio, che ricorda anche il recente utilizzo per il melanoma cutaneo, per il cancro del polmone e per il mesotelioma, di «un nuovo anticorpo monoclonale che agisce ‘togliendo il freno’ al sistema immunitario per renderlo così maggiormente aggressivo nei confronti del tumore».

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