Ricette d’autore sull’onda della memoria

«Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei», scriveva Anthelme Brillat-Savarin, intellettuale gastronomo nonché caposaldo teorico della cucina borghese (Physiologie du Goût). E aveva ragione: le nostre inclinazioni culinarie la dicono lunga sulla nostra personalità e sul rapporto che abbiamo con le cose del mondo. Nel libro Le nuove ricette del cuore (Instar Libri - Blu Edizioni, pagg. 160, euro 10, a cura di Carla Sacchi Ferrero) venticinque scrittori raccontano una ricetta importante della loro vita (madeleine proustiana docet), accompagnata da una foto di quando erano piccoli. La cosa più importante, tuttavia, è che abbiano deciso di mettere la loro creatività a disposizione dei meno fortunati e di devolvere i diritti d’autore alla Fondazione del Banco Alimentare Onlus che, con la collaborazione di un piccolo esercito di volontari, raccoglie e distribuisce migliaia di eccedenze alimentari a chi ne ha bisogno in tutta Italia (90mila pasti al giorno).
Scopriamo così, grazie a questo serio progetto, un Paolo Giordano bambino che andava pazzo per la friciùla, disco croccante di farina fritta messo al centro del tavolo da cui ogni famigliare strappava un pezzo (facilissima da fare); oppure un Raffaele La Capria incantato da Rosaria, cuoca di casa partenopea e dispensatrice di sublimi ricette: indimenticabile la frittata di maccheroni di cui lo scrittore, con squisita competenza, ci rivela la segreta ricetta. Sono piccole storie di cucina, ricordi d’infanzia e sentimenti di autori come Giorgio Faletti, Giannola Nonino, Valeria Parrella, Giosetta Fioroni, Allan Bay, Fabio Geda, Elena Loewenthal, Andrea Camilleri, Lidia Ravera, Khaled Fouad Allam, Andrea Bajani, Alberto Bevilacqua, Sergio Chiamparino, Cristina Comencini, Diego De Silva, Rosetta Loy, Margherita Oggero, Folco Quilici, Silvio Saffirio, Elisabetta Severina, Egi Volterrani, Lilia Zaouali, Patrizia Zappa Mulas.
«Quante volte questo ricordo è legato alla cucina. Quante memorie infantili sono strettamente connesse con il cibo, con odori, sapori, colori. Con oggetti e luoghi legati al cibo, cucine, tavoli, stampi, mattarelli. Con persone che lavorano con le mani e ci porgono cibo.

Naturalmente inteso non solo come nutrimento, sostanza alimentare o piacere della gola, bensì come rito collettivo, occasione di dialogo e punto di incontro tra generazioni», osserva Carla Sacchi Ferrero che ha buoni motivi per rallegrarsi: infatti con l’edizione del 2007 si sono versati al Banco 25mila euro. Con la speranza di fare il bis anche quest’anno e, se possibile, ancora di più. È il caso dunque di ricordare che la Giornata Nazionale della colletta alimentare sarà sabato 29 novembre.
m.gersony@gmail.com

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