Il ritorno al futuro dei Queen sopra un pullman tutto rosso

Scendono in cinquanta dal «double decker», il pullman doppio rosso in perfetto british style. Urlano, cantano e invadono piazza della Scala tra gli sguardi allibiti dei turisti russi e i flash dei giapponesi. Non potrebbe essere altrimenti visto che al loro confronto i punk appaiono educande tanto perbene. Eppure basta che intonino una nota di We are the champion perchè si entri nell’elettrizzante atmosfera di «We Will Rock You», l’attesissimo musical con l’imprimatur di Brian May e Roger Taylor, i due Queen superstiti dopo la morte di Freddy Mercury, che al termine di otto anni di successi internazionali approderà all’Allianz Teatro dal 4 dicembre almeno fino a gennaio 2010, prima di partire per la tournée italiana che li porterà a Trieste, Bologna e Roma. «God save the Queen», dunque, Dio salvi non soltanto la regina ma proprio loro, i Queen, il mitico gruppo rock inglese che verrà celebrato con questo musical in versione nazionale, con un cast di ventisette attori, cantanti e ballerini interamente made in Italy, selezionati tra millecinquecento giovani artisti proprio da May e Taylor e diretti dall’esperto regista Maurizio Colombi, con una band di otto musicisti concertati da Roberto Zanaboni che accompagnerà dal vivo i più celebri successi del gruppo, da Radio Ga Ga a Somebody to love, e con uno storico produttore musicale, Claudio Trotta, che con la sua Barley Arts ha investito due milioni di euro nell’impresa di portare in scena il musical dei Queen, il gruppo con oltre trecento milioni di dischi venduti, che ha già sbancato i botteghini di mezzo mondo. «La storia della musica mondiale entra a far parte della storia di Milano con questo incredibile spettacolo», commenta Giovanni Terzi, assessore ai Grandi eventi del comune di Milano, che per la presentazione dello show, trasformatosi in un coloratissimo happening nelle sale e nel cortile di Palazzo Marino, si è messo in posa tra capelli in technicolor, giacche di velluto squarciate, ombelichi en plein air e kilt di stravagante ordinanza. «Si tratta di un evento unico, un’opera anche simbolica ambientata in una città del futuro dove il rock è stato abolito. Speriamo davvero che ciò non capiti mai nella nostra città». Tutto in «We Will Rock You», il musical che prende il titolo da una delle canzoni più famose dei Queen, accade nel futuro, tra trecento anni, anno più anno meno, in un luogo un tempo chiamato Terra e ora diventato Pianeta Mall, dove la musica rock è bandita e i suoi seguaci, i Bohemians, vivono nascosti. Ma due di loro, Galileo e Scaramouche, non ci stanno, vogliono farla rinascere, vogliono che tutti possano sognare con le note del rock, e l’unico modo per farlo è distruggere la Globalsoft Corporation, una cattivissima organizzazione planetaria capitanata dalla perfida Killer Queen, che dopo mille rocambolesche vicissitudini dovrà però arrendersi allo straordinario potere della musica. «Da mesi stiamo lavorando a quest’opera che sarà cantata in inglese ma recitata in italiano da un cast che è una vera e propria task force per abilità scenica e potenza vocale», spiega il regista Maurizio Colombi.

«Il format è quello originale, l’abbiamo soltanto italianizzato in alcuni punti, mettendo, per esempio, dei riferimenti nel testo ad alcuni nostri artisti italiani, da Rino Gaetano a Umberto Tozzi, da Battisti a Baglioni, dalla Carrà alla Bertè, per dargli qualche sfumatura ironica nazionale. Il resto è rigorosamente tutto Queen, con la benedizione di Brian May e Roger Taylor che in questi giorni assisteranno alle prove, in attesa di applaudirci in sala la sera del debutto».

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