On the road, la generazione perduta qui a Cannes

da Cannes - Avere letto il romanzo o avere visto Easy Rider può essere dannoso se si vuole assaporare il film presentato a Cannes "On the road" che Walter Salles ha portato in concorso al 65° Festival francese. Con la sua gioventù bruciata che in fin dei conti tanto bruciata non è, perchè il film un po' troppo politino e leccato, il regista ha usato attori di primordine per rappresenatre il rifiuto di quell'America "intollerante, classista e zazzista". Seppure gli attori, da Kirsten Dunst, Viggo Mortensen, Danny MOrgan fino a Kristen Steward, Sam Riply e Ton Sturridge, sono ottimi, i loro volti sono troppo contemporanei in quanto brucia già il fatto che sono ormai celebri. Un fenomeno che 40 anni fa aveva fatto un certo effetto, ma oggi le nuove generazioni forse non sanno nemmeno di che cosa si parla. C'è da chiedersi se non sia un mito ormai estento.... Il celebre viaggio filosofico e letterario della beat generation portato da Jack Keruc come un mito a tutte le generazioni di giovani europei di allora ha fatto il giro del mondo, insieme all'icona di "una vita sprecata, Neal Cassidy e una delle moglie, la quindicenne e bella Luanne Henderson. L'autore che lo scrisse nel 1951 pare che impiegò solo 15 giorni a completare quel libretto tanto amato dalla beat generation; c'è da dire che in America andò in distribuzione nel 1957 rendendo famoso l'autore del romanzo. Tenerlo sotto il braccio anche negli anni Settanta e Ottanta aveva ancora il suo perchè voleva dire una rivolta contro il perbenismo dilagante, le fasulle e buone maniere, il maschilismo, a volte si mischiava con una sorta di politica maccartista o antimaccartista, ma l'autore stesso si definiva un cattolico e un buddista. Il pensiero corre subito a un altro autore, Walter Salles, il regista brasiliano de "I diari della motocicletta"il viaggio sudamericano del giovane Che Guevara". I diritti se li sono passati in tanti tra le mani da Brando a Godard, da Pitt a Coppola, per poi non farci niente. Purtroppo "On the road" è, come lo hanno definito qui a Cannes parecchi critici e alcuni amanti del cinema, una pelllicola ansiosamente perfetta". Che senso avrebbe ora riprendre " Il Selvaggio" con Marlon Brando e " Gioventù bruciata" con James Dean? Il film racconta ancora una volta come Sale Dean e la moglie giovane Marylou, attraversano la piana americana con un'auomobile scassata, dove droga, sesso e alcol fanno da cornice. Il film ha anche influenzato per anni e anni il mondo della musica, delle arti, della letteratura. Ma il film è presto raccontato per chi ancora non l'avesse visto: uno dei protagonisti va a trovare l'anziana zia, l'altro la seconda moglie con il bambino che lo caccia. Marijuana, benzedina, jazz e be pop fanno tutto il resto. Per allora una grande capolavoro. Un mondo di pensioncine, piccoli furti, addi laceranti e umilianti, tanta poesia, tutto per 137 minuti. A proposito di poesia va citato anche Allan Ginsberg, Celine e Proust e anche Carlo Marx viene riesumato. Un altro rimando è a "Pasto nudo" e va detto proprio con la mano sul cuore che oggi tutto, tranne Carolyn che ha 88 anni e Al Hinkle che ne ha fatti 86, tutti gli altri attori sono morti. Cassidy nel 1968 aveva 42 anni e morì da barbiturici, mentre Keruac a 47 lasciò il mondo e i suoi fans di cirrosi.

Ma la passerella rossa domina Tea Falco interprete bellissima di "Io e te" di Bertolicci e con lei vola Milla Jovovich attrice e top model che sul piano estetico e non solo dire perfetta è poco. Nuovi monumenti si sostituisco ai vecchi e con tutto rispetto per le loro stupende opere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica