Roma - Sconto di pena in appello per Luca Bianchini, accusato di aver violentato tre donne, tra la primavera e l’estate del 2009. I giudici della III sezione della corte d’appello hanno stabilito per lui la pena a 14 anni e 6 mesi e negato le attuanti generiche. In primo grado l’ex presidente di un circolo del Pd era stato condannato a 17 anni di carcere.
Bianchini, difeso dagli avvocati Giosuè Bruno Naso e Giorgio Olmi, venne arrestato il 10 luglio 2009. Nel 1996 cercò di aggredire e di abusare di una sua vicina di casa. Per quell’episodio, fu scagionato dal giudice perché ritenuto incapace di intendere e di volere. Bianchini si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. La prima violenza di cui è accusato avvenne in zona Ardeatina, il 5 aprile 2009. La seconda, il 2 giugno successivo, alla Bufalotta, ai danni di una giornalista. L’ultimo episodio il 2 luglio nei confronti di una studentessa. Bianchini venne arrestato il 10 luglio 2009 anche sulla base dei ricordi delle vittime, con i quali fu realizzato un approssimativo identikit. Analogo il modus operandi delle violenze: coperto con un passamontagna l’uomo colpiva le vittime di notte mentre posteggiavano nel garage condominiale.
Quindi le aggrediva alle spalle, chiudeva loro la bocca con del nastro adesivo, le minacciava, le legava con delle fascette da elettricista e poi ne abusava. Gli esami del dna e una impronta parziale hanno chiuso il cerchio per l’ufficio dell’accusa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.