Allunanimità, con 56 voti, il consiglio comunale ha approvato ieri il primo decreto attuativo di Roma Capitale. Il testo è stato modificato dalla commissione consiliare Roma Capitale. In aula il sindaco Alemanno, dopo lapplauso dei presenti, ha espresso soddisfazione aggiungendo che «il Consiglio è degno di essere assemblea capitolina». «Condivido le modifiche al provvedimento preparate dalle commissioni consiliari e mi farò carico dellimpegno politico di portare questo parere al governo». Il sindaco ha ricordato che il parere del consiglio comunale passa ora allattenzione del governo per una seconda lettura e ha espresso soddisfazione per «il testo unitario e unanime» al quale il consiglio comunale ha lavorato. La riforma per Roma capitale «è un passo fondamentale: speriamo di ottenere ciò che Roma merita». La riforma «non è unoperazione politica ma di rilievo istituzionale».
Nel dettaglio, le modifiche più importanti sono il mantenimento di sessanta consiglieri comunali invece di quarantotto, lallargamento della giunta fino a un massimo di quindici assessori e il rinvio allassemblea capitolina del compito di stabilire quanti saranno i municipi di Roma. Nel documento vengono stabiliti anche limiti e tetti massimi per i rimborsi dei consiglieri municipali e dellassemblea capitolina che svolgono un lavoro dipendente presso privati o enti pubblici economici fatte salve le indennità di funzione determinate con decreto del ministro dellInterno su proposta dellassemblea capitolina. Altra modifica sostanziale è quella del comma 1 dellarticolo 5 in cui sono considerati amministratori di Roma Capitale il sindaco, gli assessori della giunta, i consiglieri dellassemblea capitolina e, diversamente dal testo su cui si è espresso il governo, anche i componenti degli organi dei municipi. Riguardo proprio a questi ultimi, se nel testo originario viene stabilito che «i municipi di Roma Capitale, quali circoscrizioni di decentramento, sono in numero non superiore a dodici», la proposta del consiglio è quella di non stabilirne il numero ma di ridurli rispetto agli attuali diciannove, probabilmente a quindici.
Il testo emendato dovrà attraversare un iter che prevede, così come spiegato da sindaco Alemanno, la raccolta dei pareri non vincolanti di Regione e Provincia entro il 26 luglio. Poi il testo verrà portato alla conferenza unificata per il parere congiunto delle Regioni per poi approdare in commissione bicamerale per il federalismo fiscale. Lultima parola spetterà al governo.
Per quanto riguarda le tempistiche, Alemanno si è impegnato «a fare di tutto perchè il 20 settembre, in occasione del 140/o anniversario di Roma Capitale il primo decreto attuativo venga approvato anche in seconda lettura diventando così legge e stabilendo formalmente la nascita di Roma Capitale».
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