Prima l’aggressione, ora le minacce: l’incubo senza fine di una 13enne di Ardea

La ragazzina di Ardea (Roma) è stata presa di mira su Instagram. La madre sconvolta: "Hanno rovinato l'adolescenza di mia figlia"

Prima l’aggressione, ora le minacce: l’incubo senza fine di una 13enne di Ardea

Per Marta (nome di fantasia) l’incubo sembra non aver fine. L’adolescente di 13 anni il 17 febbraio scorso era stata aggredita da tre coetanei ad Ardea, vicino Roma. Una violenza insensata, messa in atto da tre compagni di scuola, che aveva suscitato gran clamore. Anche perché la ragazza era stata medicata e dimessa dalla clinica Sant'Anna di Pomezia con cinque giorni di prognosi.

I carabinieri, dopo la denuncia da parte della mamma della vittima, si erano subito messi al lavoro per individuare i responsabili. In poco tempo i militari erano riusciti ad identificare tre bulli, tra i quali una tredicenne e un undicenne. Un gravissimo episodio. Eppure era solo l’ultima pagina di una storia agghiacciante ben più lunga.

Perché l'incubo per la 13enne, come racconta Repubblica, era iniziato nel luglio del 2020 quando, per motivi ignoti, un folto gruppo di giovanissimi ha iniziato a accerchiarla fuori dalla scuola e a inviarle messaggi su Instagram come "piglia un coltello e ammazzati", "sei brutta, fai schifo, puttana, zoccola". A guida della banda ci sarebbe una coetanea di Marta, una giovanissima già identificata, che frequenta il suo stesso istituto.

L’aggressione di poche settimane fa sembrava essere il culmine di una follia senza senso. Ed invece si è aperto un nuovo doloroso capitolo della vicenda. Marta lunedì ha ricevuto nuovi messaggi intimidatori sul suo account Instagram. A raccontarlo a Repubblica è la madre della giovanissima:"Si tratta di messaggi arrivati da un profilo anonimo che adesso è scomparso. Abbiamo denunciato di nuovo ai carabinieri. Mi rivolgo a loro per un appello. Sbrigatevi, non vorrei si arrivasse in ritardo", ha spiegato la donna. "Il coltello che ti abbiamo fatto vedere a Pomezia, te lo piantiamo. Stai attenta per la prossima settimana, torniamo", sarebbe una delle frasi rivolte alla 13enne.

Nel frattempo la giovanissima è ritornata a scuola ad Ardea ma ha paura. Il trauma per quanto le è accaduto è forte. Intorno alla scuola media Virgilio ci sono pattuglie dei carabinieri per controllare che non accada nulla. Una situazione a alta tensione. "Sono preoccupata per mia figlia e una mamma mi ha riferito che le è stato detto che ci siamo messi contro gente pericolosa. Io confido nelle istituzioni", ha raccontato la mamma di Marta.

Ma la situazione non è facile.

La stessa donna non ha intenzione di arrendersi ma ammette che la vicenda ha lasciato un profondo segno, non solo nel fisico: "Siamo già in cura dallo psicologo, hanno rovinato l'adolescenza di mia figlia".

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