Un conducente di un bus a Roma ha fatto scendere i passeggeri per poi caricare il proprio scooter sul mezzo di trasporto pubblico. Il singolare e incredibile episodio, accaduto lo scorso venerdì, era stato denunciato da Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista, sul suo profilo Facebook. Le immagini hanno fatto il giro del web e hanno scatenato un mare di polemiche. A distanza di qualche giorno, l’autista dell’autobus ha rotto il silenzio e ha provato a giustificare la sua azione. Al Messaggero, il conducente di Roma Tpl, la società privata che gestisce una parte del servizio pubblico per conto del Campidoglio, ha affermato candidamente che lo scooter gli serviva “per tornare a casa".
Questa è la ricostruzione della vicenda surreale. Il bus sta arrivando all'ultima fermata, dove è parcheggiato la moto che l'autista deve recuperare per andare a casa. Qui c’è un imprevisto. Al capolinea dovrebbe esserci anche un collega che dovrebbe proseguire le corse del turno serale. Il dipendente dell’azienda di trasporti, però, non c'è. Il conducente in servizio chiama quindi la centrale per segnalare l'assenza e scopre che il suo sostituto non arriverà perché malato.
L’uomo, così, viene invitato a riportare il mezzo in rimessa alla Maglianella, perché nessuno può prendere il suo posto e continuare le corse. Per questo motivo, come comunicatogli dalla centrale, indica sul display che il mezzo è "fuori servizio". Ciò crea un altro problema. Se l’autobus deve tornare in rimessa, il conducente come potrà riprendere il motorino parcheggiato al capolinea?.
Ecco la "brillante" soluzione: caricare il veicolo, un Honda Silver wing 400, a bordo del mezzo.
A difendere l’autista ci pensano anche i colleghi che affermano come l’uomo non ha obbligato nessun passeggero a scendere dal bus, perché quello era il capolinea. L'autista-centauro, semmai, non ha fatto salire le persone che erano in attesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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