Ennesimo atto illegale nella stazione Termini di Roma. Fermati ladri di gioielli. Gli agenti della PolFer hanno arrestato due persone. Il fermo nell’ambito dei controlli ad alto impatto attuati dalla Polizia Ferroviaria nella stazione romana. I poliziotti hanno arrestato due cittadini stranieri per aver sottratto da un esercizio commerciale alcune pietre preziose.
Gli agenti li hanno notati mentre si scambiavano gli anelli e sono intervenuti bloccandoli e recuperando, a seguito di perquisizione, quanto sottratto all’esercizio commerciale. I due uomini sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria e la refurtiva è stata riconsegnata al negoziante. Sempre a Termini si spaccia droga a chili. Solo poche settimane fa veniva arrestata una ragazza pronta a raggiungere Firenze.
In via Giolitti, a pochi passi dell’ingresso dello scalo romano, gli agenti del commissariato Celio, durante un servizio volto al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato una donna nigeriana di 23 anni. I poliziotti in borghese hanno notato la giovane aggirarsi nei pressi della stazione con un atteggiamento nervoso e sospetto e hanno quindi deciso di effettuare un controllo. La donna celava all’interno della sua borsa un involucro contenente un chilo di marijuana. La ragazza, corriere della droga, è stata quindi arrestata.
Solo pochi giorni prima una maxi operazione antidroga, questa volta in periferia lontano dai riflettori della stazione Termini. Un traffico da 200mila euro mensili. Era il ricavato di un’organizzazione dedita allo spaccio di droga a Tor Bella Monaca, periferia di Roma. I carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 20 persone, 15 in carcere e 5 ai domiciliari. Le persone coinvolte nella maxi operazione sono tutte italiane e, tra queste, si contano tre donne.
Dalle indagini dei militari dell’Arma è emersa un articolato sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina tra le palazzine popolari della Capitale (come detto lontano da Termini), organizzato con turni, mansioni e vedette. L’attività di spaccio era organizzata seguendo un vero e proprio modello aziendale con ripartizione di turni, mansioni e compiti.
Le vedette avevano il compito sia di indirizzare i clienti verso i pusher che stavano nascosti tra gli androni dei palazzi per non farsi notare, sia quello di avvisarli in caso di eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
Inoltre, alcuni membri erano incaricati del rifornimento degli involucri di cocaina, una volta terminato il precedente rifornimento, nonché di raccogliere il provento dell’illecita attività di spaccio. Il tutto, secondo quanto emerso dalle indagini, fruttava circa 200mila euro al mese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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